L'Editoriale

L’eterno Bunga Bunga

L’eterno Bunga Bunga

L’eterno Bunga Bunga

La mossa disperata di tale Alessandra Sorcinelli, una delle tante beneficiate da Silvio Berlusconi passate alla cronaca come Olgettine, fa capire bene l’inferno che ha passato il Cavaliere per le richieste economiche di un mucchio di ragazze. Sorcinelli ieri ha tirato fuori un’altra registrazione in cui il Cav prometteva case e azioni delle sue aziende, da donare dopo i processi in cui era accusato di aver corrotto alcune ospiti delle famose cene eleganti, pure queste etichettate per sempre come serate del Bunga Bunga.

Ora, pubblicando questi audio, che non sembrano proprio autorizzati dall’ex premier, la ragazza tenta di farsi riconoscere dagli eredi Berlusconi il bendidio promesso. Una mossa da ultima spiaggia, insomma, anche perché, se gli eredi per assurdo cedessero, dal giorno dopo si scoprirebbe che il fondatore di Forza Italia cenava accompagnato tre volte al giorno, vista la folla di questuanti che salterebbe fuori.

Questa storia, però, fa capire il peso delle pressioni indebite su chi esercita funzioni pubbliche, com’è stato per Berlusconi e come può essere tutt’ora per chi sta nelle istituzioni. L’ultimo scoop di questo giornale, sul ruolo mai dichiarato dal senatore Gasparri in una società che lavora con i servizi segreti di Tel Aviv, e quindi con uno Stato estero, conferma l’abitudine di certi politici a infischiarsene del giuramento di servire solo il nostro Paese, senza permettere di farsi in alcun modo condizionare. Una regola che vale per tutti, tranne per chi tratta l’Italia come il Paese dell’eterno Bunga Bunga.