L'Editoriale

L’inganno degli scudi penali

A situazioni straordinarie non serve a niente rispondere con misure ordinarie. Un concetto semplice, che in Europa stentano a capire, ma che qui in Italia qualcuno a modo suo ha capito benissimo, e non gli pare vero di approfittarne. Sull’Unione europea ormai c’è rimasto poco da dire. Germania e Olanda continuano a porre il veto ai Covid-bond con cui finanziare i costi della pandemia, mentre la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ci dice tante belle parole, si scusa, ma poi alla fine propone giusto un piano per sostenere l’occupazione che è meglio di un gioco di prestigio per far sparire tanti soldi e farne riapparire la metà.

Anche dal cilindro della Bei, la Banca Ue degli investimenti, esce il coniglietto di altri 25 miliardi da utilizzare per tutti gli Stati (un’inezia) e da usare come leva finanziaria per aiutare le imprese. Ora o non si è capito quanto è grave il disastro economico a cui andiamo incontro oppure questa leva deve essere lunga da qua alla luna. Vabbè, tutto questo non illudiamoci che non avrà un costo politico quando gli euroscettici daranno un bel calcione all’Unione europea, a quel mostro burocratico che si ingrassa a Bruxelles e alle tradizionali famiglie politiche – popolari e socialisti – a cui si rifanno i leader più riottosi nel condividere anche in questo momento un minimo di solidarietà.

Altrettanto preoccupante è però chi pensa di speculare sull’emergenza sanitaria e poi economica per farci digerire anni e persino decenni di illegalità. Diventano così parole d’ordine la pace fiscale, il condono edilizio, lo scudo penale. Premesso che chi pensa di portare i medici in giudizio per come hanno combattuto contro il virus andrebbe mandato in viaggio premio a Wuhan insieme alle associazioni di azzeccagarbugli che già promettono di inondare di richieste di risarcimenti i tribunali, il problema che abbiamo adesso è quello di dare soldi alle persone e alle imprese, e non di toglierne in cambio di sanatorie che nulla c’entrano col Coronavirus. Perciò non facciamoci ingannare da certi opportunisti. Gli unici contro i quali non c’è speranza che arrivi un vaccino.