L'Editoriale

Mandiamo al diavolo i No vax

In Italia si continua a dare spago a No vax e aspiranti stregoni. Un bacino di circa cinque milioni di persone.

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Mandiamo al diavolo i No vax

In Europa sono disperati per i contagi fuori controllo, e pure la Merkel lasciando la cancelleria ha rilanciato il tema dell’obbligo vaccinale, ma qui in Italia si continua a dare spago a No vax e aspiranti stregoni. Un bacino di circa cinque milioni di persone difeso con ogni supercazzola da un manipolo di politici in cerca di visibilità e di giornalisti in cerca di lettori.

Così i casi di insuccesso dei vaccini o lo strumento del Green Pass sono enfatizzati fino alla conclusione che siamo in una dittatura sanitaria. Tutto tace, invece, sui numeri – che al contrario delle chiacchiere sono argomenti testardi – relativi alla diffusione della pandemia nel nostro Paese in confronto agli Stati meno determinati nelle regole per limitare il virus.

Un quadro nel quale arriva il via libera alla dose per i bambini sotto i 12 anni (leggi l’articolo), che suscita nuove paure e divisioni. Certo, la quarta ondata del Covid è così ampia, e rafforzata dalle varianti, da non escludere che il quadro degenerasse comunque sino al punto di dover vaccinare anche i più piccoli, ma un maggior numero di immunizzati avrebbe allontanato, se non scongiurato, il coinvolgimento dei giovanissimi.

Di tutto questo sappiamo perciò chi ringraziare, e se può far comodo un consiglio, spegniamo la televisione quando appaiono questi azzeccagarbugli per cui i vaccini si possono non fare, o è meglio rifiutare. È pure merito loro se rischiamo di tornare in lockdown e di perdere quella ripresa economica che abbiamo incominciato ad assaporare. E avranno vinto del tutto se a causa loro finiremo per beccarci l’obbligo vaccinale.