L'Editoriale

Manganello a orologeria sulle toghe

Certo che è paradossale sentire le ragioni dei politici intenti a linciare la giudice Iolanda Apostolico.

Manganello a orologeria sulle toghe

Certo che è paradossale sentire le ragioni dei politici intenti a linciare la giudice Iolanda Apostolico. Abituati a frequentare di nascosto i personaggi più impresentabili, o a confabulare con i servizi segreti negli autogrill, vedere qualcuno che mette la faccia in una manifestazione pubblica li impressiona. D’altra parte, solo un illuso può credere che un giudice – come qualunque funzionario pubblico – non abbia delle proprie idee politiche.

Quello che conta, e che va preteso da chi è al servizio della collettività, è che tale funzionario svolga in modo imparziale il suo lavoro, applicando la legge a prescindere dalle idee politiche personali. Siccome, però, le scorie del berlusconismo tengono partiti e magistrati ancora distantissimi, il caso della Apostolico che nel 2018 manifestava contro il provvedimento giuridicamente sbagliato dell’allora ministro dell’Interno Salvini sui naufraghi trattenuti dalla nave militare Diciotti, viene cavalcato dalle destre per dimostrare tout court la faziosità delle toghe. In questa maniera resta sullo sfondo la vera anomalia della vicenda, e cioè l’improvvisa apparizione del video che inchioderebbe (a quale reato?) la giudice.

Un video vecchio di cinque anni, prodotto con molta probabilità dalle forze dell’ordine, che sarebbe stato scovato da Anastasio Carrà, un signore che di mestiere faceva il carabiniere prima di diventare sindaco di un Comune in provincia di Catania e poi deputato della Lega. Come faceva Carrà a sapere di questo filmato, chi glielo ha dato e dove lo conservava, se ne ha altri e in questo caso a che titolo li possiede, non vengono spiegati, neppure di fronte alle dure accuse delle opposizioni di governo, preoccupate della possibile esistenza di dossier su personaggi esposti come può essere un magistrato.

Uno scenario che ci fa sprofondare nelle notti più buie della Repubblica, quando servizi deviati, logge e poteri occulti tramavano e ricattavano tutti, compresi politici e magistrati, dividendo il Paese non in rossi e neri, o in parlamentari e toghe, ma in onesti e farabutti, compresi gli stragisti e i nostalgici di regimi che di certi metodi non si vergognano affatto. Come i nostri politici che sul video della Apostolico strillano guardando al dito e non alla luna.