Una semplice domanda: da quanti anni è che sentiamo parlare dei pericoli della carne rossa? E da quanti anni dilagano le cucine vegane, senza proteine e vegetariane? Non esagerare con la carne rossa era una regola per i nostri nonni e genitori, che sembrava ironizzassero quando un tempo la carne era quasi un lusso sulle tavole di molti italiani. Non a caso il nostro Paese è la patria della cucina Mediterranea, ricca di carboidrati, frutta e verdure. Ieri però si è svegliata l’Organizzazione mondiale della sanità ed è calato il panico sulla carne rossa, che fa venire il cancro e mille altri malanni. E come pezzi di manzo siamo passati tutti dalla padella alla brace. Per strada non si parlava d’altro, con persone che maledicevano le abbuffate di angus, filetti e insaccati. Le buone abitudini alimentari della tradizione italiana fanno però del nostro Paese uno di quelli che consumano meno carne rossa tra le nazioni più sviluppate. E mangiarne con moderazione, come ogni altro alimento, è nello stile di tante persone arrivate a una veneranda età senza ammalarsi. Dunque la vera scoperta è la moderazione, e non l’astinenza. Una scoperta dell’acqua calda.
L'Editoriale