Per uscire dal pantano morale, economico e sociale in cui sopravviviamo a fatica da anni milioni di moderati di questo Paese avevano sperato nelle grandi riforme. Prima con Berlusconi e la sua traditissima rivoluzione liberale, poi con Renzi e la rottamazione che portò due milioni di persone alle primarie Pd. Di tutto questo cos’è rimasto? A Berlusconi, le aziende da vendere e un partito in disarmo. A Renzi un Governo così impegnato a difendere le sue poltrone da non accorgersi nemmeno di tentennare su tutto, dalla riforma costituzionale – un capolavoro di compromessi al ribasso – alla riforma della Giustizia. Un provvedimento, quest’ultimo, tirato fuori dall’oblio solo per lo scontro scoppiato tra magistrati e Governo (con quest’ultimo sulle spine per qualche nuova inchiesta e corollario di intercettazioni all’orizzonte). Il premier aveva cominciato mostrando i muscoli. Poi di fronte al muso duro di Davigo & C. ha subito abbassato le penne e ieri il silenziosissimo guardasigilli Orlando ha lanciato un osso alle toghe, avallando la prescrizione lunga nei casi di corruzione. Ma per fare di queste riforme potevamo tenerci la Dc.
Ci fregano anche sulle dosi di vaccino
Tanto per cambiare, chi ci ha creato il problema ci venderà la soluzione. E così, invece di farci risarcire di un danno, pagheremo pure. E