Se ai servizi segreti americani è sfuggito che i talebani erano pronti a riprendersi l’Afghanistan in dieci giorni, il minimo che poteva capitare ai vigili urbani di Mezzano, provincia di Viterbo, era di non accorgersi dell’invasione di migliaia di ragazzi per un rave party.
Mentre a chiunque di noi chiedono il Green Pass per sedersi in un caffè, senza che nessuno abbia avuto niente da ridire è stato montato in mezzo al nulla un palco immenso, ci si è attaccati al sistema elettrico, sono arrivati fiumi di droghe e di alcol. Poi è cominciata la festa, con gli assembramenti a fare da ultimo dei problemi, visto che c’è scappato un morto, un paio di giovani sono finiti in ospedale in coma etilico e non c’è stata potenza di ristabilire l’ordine pubblico.
D’altra parte, come si tollerano le zone turistiche piene all’inverosimile, senza alcun rispetto del distanziamento, allo stesso modo si è preso sottogamba un evento che aveva già nel programma un campionario completo di illegalità. Di tutto questo ieri il segretario della Lega ha chiesto che risponda la ministra Lamorgese – ovviamente senza dar seguito con un atto parlamentare di sfiducia che porterebbe il Carroccio fuori dal governo.
L’importante però è offrire un colpevole alla piazza, anche perché in mancanza emergerebbe il vero responsabile di questo clima di rilassatezza contro il Covid, che dall’inizio della pandemia cavalca il disagio di chi ha dovuto fare sacrifici – dai ristoratori alle discoteche – fa le crociate contro il Green Pass e gratta la pancia ai no vax. Insomma, l’identikit di buona parte del Centrodestra.