L'Editoriale

La Sinistra sbaglia tutto sulle tasse

L'idea di una nuova imposta sulle eredità lanciata dal leader del Pd Enrico Letta è tutt’altro che equa e sostenibile.

La Sinistra sbaglia tutto sulle tasse

Indro Montanelli diceva che la Sinistra ama talmente i poveri che ogni volta che va al potere li aumenta di numero. Quella – si dirà – non era la sinistra di adesso, e questo è vero, perché i pronipoti di allora amano pure il ceto medio, e quindi teniamoci stretti perché questa è la parte del Paese più tartassata da decenni, e l’idea di una nuova imposta sulle eredità lanciata da Letta è tutt’altro che equa e sostenibile.

Chiedere soldi a chi si ritrova un patrimonio – fosse anche di cinque milione – significa costringerlo a vendere titoli o immobili, deprimendo ancora di più mercati in questo momento fragili, e che stanno in piedi solo grazie al doping monetario delle banche centrali di tutto il mondo. I soldi di questa tassa – è la facile considerazione di chi è d’accordo – permetteranno di far uscire i giovani dall’emergenza Covid.

Ma un Paese che con nuove imposte prolungherà inevitabilmente la crisi, quei giovani li caccia all’estero, e a chi rimane darà pure qualche corso di università in più o qualche sussidio, ma pochissime opportunità di lavorare e guadagnare. La leva fiscale quindi è fuori luogo, e fa impressione sentire brillanti esponenti di sinistra e dintorni difendere questa soluzione a ridosso di una pandemia, quando invece è dimostrato che l’unica strada per la rinascita sono le politiche espansive, compresa la riduzione – e non l’aumento – delle tasse.

Come fare allora a riportare sotto controllo il debito pubblico schizzato alle stelle e dare anche in Italia opportunità ai giovani? Una politica di sinistra moderna dovrebbe spingere su governi e banche centrali per abbuonare un debito storico e in gran parte abbondantemente restituito con i tassi da usura lasciati decidere con regole gruviera dai mercati.

Invece di prendersela con chi eredita cinque milioni, magari con immobili invendibili e a reddito negativo, Letta e i teorici di questa patrimoniale sfidino la Lagarde, la Merkel e la von der Leyen, con il codazzo di banchieri e industriali che hanno dietro. Li di soldi da prendere ne trovano quanti ne vogliono. Ma è troppo facile scommettere che a quelle porte non busseranno.