Cala il sipario sulle elezioni Regionali più scontate di sempre. Con un 2-1 a favore del centrosinistra, che si conferma in Campania e Puglia come pure il centrodestra in Veneto, sono semmai i rapporti di forza tra gli azionisti delle diverse coalizioni a lasciare qualche margine di analisi in una tornata elettorale che non rappresenta certo una scossa per gli equilibri nazionali. Figurarsi per quelli internazionali.
Al termine di una giornata segnata da una nuova puntata dello psicodramma europeo di fronte alle trattative in corso sul Piano di pace di Trump per l’Ucraina, dalle quali i vertici Ue, e i rispettivi leader dei 27 Paesi membri, sono stati completamente estromessi. È il prezzo che si paga per aver sposato la causa di una delle due parti in conflitto, al seguito degli Stati Uniti di Biden, rifiutando qualunque ipotesi di negoziato nonostante da almeno un anno prima delle presidenziali Usa che hanno riportato Trump alla Casa Bianca, tutti sapessero come sarebbe mutata la politica estera americana con il cambio di amministrazione a Washington.
La controproposta Ue è stata del resto già bocciata dalla Russia (“non costruttivo”), mentre dopo il confronto di ieri con Zelensky, il Piano di pace del Tycoon è stato limato da 28 a 19 punti (leggi pezzo a pagina 6). Intanto, da Londra a Roma, il partito trasversale del riarmo non si dà per vinto. Oggi il ministro della Difesa Crosetto illustrerà al Copasir il dodicesimo pacchetto di aiuti militari italiani all’Ucraina. L’ennesimo atto di guerra mentre si è aperto uno spiraglio di pace.