L'Editoriale

Un modello di sviluppo diverso è possibile e anche straordinariamente utile per tutti

Ma come si fa a dire che andare in piazza per difendere il clima non sposta di un grado i termometri sul pianeta Terra? Pensiamo solo a quanto si sono surriscaldati politici e giornalisti che da giorni minimizzano la portata dei cortei con milioni di giovani in tutto il mondo, oppure il gelo di chi critica la giustificazione delle assenze in classe per gli studenti che manifestano oggi in tutta Italia.

Ridicolizzare Greta, descrivere come illusi i ragazzi che marciano contro l’inquinamento, farneticare di grandi complotti globali per sostituire il sistema industriale mosso dai carburanti fossili con uno nuovo alimentato da fonti rinnovabili è diventato il marchio di fabbrica di quelli che la sanno più lunga di tutti, da non confondersi ovviamente con gli altri, sempliciotti e ingenui ragazzotti che ancora credono alla desertificazione che avanza, allo scioglimento dei ghiacciai e altre simili amenità, tipo il buco nell’ozono, in effetti mai visto a occhio nudo da nessuno.

Ovviamente di utilizzare qualche dato scientifico non se ne parla, e se qualcuno ci prova per dimostrare che il pianeta sta soffrendo ecco che viene subito tacciato di ciarlataneria, e magari smentito dalla contro-verità di qualche non verificabile ricerca della prestigiosa università di Vattelapesca. Noi che invece ragioniamo senza paraocchi, registrando quello che ci dice la scienza ma anche osservando empiricamente quanto ci accade attorno, non possiamo che gioire delle manifestazioni di stamattina, contando che siano ovunque ordinate e senza incidenti, perché le nuove generazioni stanno dimostrando di essere chissà per quale immeritato miracolo molto più sagge di quelle attualmente nelle stanze dei bottoni.

Nessuno vuole mettere in discussione lo stile di vita moderno, ma un modello di sviluppo diverso è possibile e anche straordinariamente utile per tutti. Le città del nord Europa quasi senza auto sono una meraviglia rispetto alle nostre dove la vita scorre imbottigliata nelle file dei semafori. E così vale per i mari liberi dalla plastica, i cieli più puliti e soprattutto i cervelli meno chiusi.