Elezioni Comuni, ecco tutti i risultati nei 13 capoluoghi dove si è votato

Al centrodestra Imperia, Sondrio, Treviso e Latina. Brescia al centrosinistra. Pisa va al ballottaggio.

Elezioni Comuni, ecco tutti i risultati nei 13 capoluoghi dove si è votato

Se si volesse sintetizzare in un’espressione il risultato elettorale di ieri, potremmo dire che il centrodestra vince ma non sfonda affatto. Basti pensare a un dato: il Comune più grosso al voto lo porta a casa il centrosinistra, che conferma l’amministrazione uscente a Brescia: “Questo risultato è figlio del buon governo di questi dieci anni”, ha detto non a caso la dem Laura Castelletti.

Al centrodestra Imperia, Sondrio, Treviso e Latina. Brescia al centrosinistra. Pisa al ballottaggio

Nelle altre maggiori città al voto, però, i candidati di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia sono tendenzialmente avanti, anche se senza particolari vittorie entusiasmanti: su 13 capoluoghi di provincia, otto erano governati dal centrodestra, cinque dal centrosinistra. All’esito del primo turno, il centrosinistra ne porta a casa due, il centrodestra cinque (guadagnandone uno), mentre altri sei andranno al ballottaggio (in un caso, tra due candidati di area conservatrice). A questo punto, però, andiamo a vedere quali sono stati i risultati città per città.

Brescia

A vincere, come detto, è stata la dem Laura Castelletti, che ha trionfato già al primo turno (forte del suo 55%) battendo lo sfidante Fabio Rolfi del centrodestra (41,5%). Castelletti è l’ex vice di Emilio Del Bono, primo cittadino dal 2013 fino allo scorso marzo, quando ha traslocato al Consiglio regionale della Lombardia con il record di preferenze. “È un’emozione essere la prima donna sindaco di Brescia, una soddisfazione aver vinto al primo turno. La città ha dato una chiara indicazione della strada da percorrere”, dice la neo-sindaca festeggiando in piazza della Loggia, mentre a risultati acquisiti le arriva la telefonata di congratulazioni della sua segretaria Elly Schlein. Sulla seconda città lombarda, considerata in bilico alla vigilia, puntava fortissimo il centrodestra: Giorgia Meloni e Matteo Salvini si erano presentati entrambi alla chiusura della campagna elettorale per spingere Rolfi (ex assessore regionale leghista) al ballottaggio. Non è servito, e questa è la maggiore delusione per l’alleanza di governo in questa tornata di amministrative.

Ancona

Per eleggere il sindaco di Ancona sarà necessario il ballottaggio: un risultato ampiamente previsto alla vigilia, con le urne che hanno confermato il vantaggio del candidato del centrodestra unito, Daniele Silvetti, di 5 punti percentuali su Ida Simonella, sostenuta da una coalizione di centrosinistra senza il M5s, che ha scelto la strada della lista e del candidato autonomi. Da oggi si torna in strada, alla ricerca dei voti delle liste escluse: è molto difficile, infatti, prevedere che ci possano essere apparentamenti. Questo soprattutto nel centrosinistra, con la porta di Simonella che è rimasta costantemente aperta. Al di là del fairplay tra i due contendenti, quello che inizia oggi sarà un confronto molto più serrato di quello che ha contraddistinto le settimane che hanno preceduto il voto. Entrambi i candidati, pur non parlando di vittoria – sia pure parziale – si sono detti soddisfatti del risultato emerso: per Silvetti si è trattato “di un segnale molto forte all’amministrazione uscente”, per Simonella “il centrodestra non ha la maggioranza della città”. L’ago della bilancia, come’è capitato anche in altre occasioni, potrà essere il Movimento 5 stelle.

Siena

Anche a Siena ci si avvia verso un ballottaggio tra Nicoletta Fabio, sostenuta dai partiti di centrodestra, e Anna Ferretti, che ha corso con il Pd e altre forze di centrosinistra ma senza il Movimento 5 Stelle che ha schierato in campo la propria candidata Elena Boldrini. Per sapere chi tra Fabio e Ferretti, docente delle scuole superiori la prima ed ex dipendente Caritas la seconda, bisognerà dunque attendere il ballottaggio. Lo scarto è strettissimo: nenache cento voti (con scrutinate, al momento in cui è stato scritto quest’articolo 30 sezioni su 50). L’incognita era rappresentata dal candidato civico, sostenuto da 7 liste, Fabio Pacciani che sembra essersi attestato al terzo posto: “Prendiamo atto del risultato elettorale che ci penalizza nonostante il grande sforzo profuso in questi mesi. Valuteremo il da farsi in una prossima riunione del comitato politico che convocheremo a breve” ha detto in vista del ballottaggio. Principale sconfitto al primo turno invece sarebbe il candidato che si poneva in continuità con l’amministrazione comunale uscente: Massimo Castagnini, sostenuto anche da Italia Viva. Se Pacciani dovesse virare verso un’alleanza con la Ferretti, la vittoria potrebbe essere vicina.

Latina

A Latina è schiacciante la vittoria della candidata del centrodestra Matilde Celentano che viaggia con una percentuale attorno al 70 per cento contro il suo principale avversario Damiano Coletta, esponente del centrosinistra. Coletta ha inoltre confermato di essersi già congratulato al telefono con la sua avversaria. “Faremo una opposizione dura e responsabile”, ha poi affermato l’ex sindaco. “Latina ha eletto il suo primo sindaco donna: un risultato storico, un altro importante successo di tutto il centrodestra. Con la vittoria di Matilde Celentano si apre una nuova importante stagione di rilancio per il capoluogo pontino e per tutto il litorale”., ha festeggiato non a caso il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Lazio, Paolo Trancassini in una tornata che ricopre un ruolo anche simbolicamente importante per la destra.

Terni

In base ai dati del Viminale, quando sono state scrutinate 96 sezioni su 129, alle elezioni comunali a Terni è in vantaggio con il 35,3% Orlando Masselli, candidato del centrodestra, sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Stefano Bandecchi, presidente della Ternana Calcio e coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, è al 28%. Si profila quindi un ballottaggio tutto intorno al centrodestra. Il candidato del centrosinistra Jose Maria Kenny è infatti accreditato del 22,44%. Infine Claudio Fiorelli, sostenuto da Movimento 5 Stelle, ha ottenuto il 10,96%.

Vicenza

Testa a testa a Vicenza, dove lo sfidante Giacomo Possamai si presenta al ballottaggio con un inaspettato vantaggio rispetto al sindaco uscente, il civico di centrodestra Francesco Rucco. A quest’ultimo non basta la “stampella” della lista civica che porta il suo nome alla coalizione, dove la Lega raccoglie poco meno del 7% delle preferenze. Il capoluogo berico vede realizzarsi l’exploit sperato del giovane capogruppo Pd in Consiglio regionale Possamai, sostenuto dai dem in collaborazione con il Terzo Polo. Il 33enne viaggia intorno al 46% delle preferenze personali, tre punti sopra Rucco. Non sembra esserci poi spazio, né posto in Consiglio comunale, per tutte le altre formazioni, Cinquestelle compresi, che non riescono a superare la soglia del 3%.

A Treviso

Treviso conferma il sindaco uscente Mario Conte, candidato di centrodestra, con quasi il 65% dei voti. Il candidato del Partito democratico, Giorgio De Nardi, è fermo al 28%.

Sarà il ballottaggio in programma fra due settimane a decidere anche chi sarà il sindaco di Massa nei prossimi cinque anni fra il sindaco uscente Francesco Persiani (appoggiato dalle liste Francesco Persiani sindaco, Lega, Civici Apuani, Forza Italia-Pli-Ascoltare per fare) e il candidato del centrosinistra Romolo Enzo Ricci (Pd, Massa è un’altra cosa, Evangelisti per Massa 2023, Alleanza Verdi e sinistra, Per Massa dalla parte del cuore).

Nessuno dei candidati è riuscito a superare la soglia del 5%, con il sindaco uscente che mantiene un vantaggio percentuale che si attesta intorno ai 5 punti percentuali. Più attardati gli altri candidati: da Marco Guidi (sostenuto da FdI, Marco Guidi sindaco, Massa Futura, Liberali e riformisti e Noi Moderati), Cesare Maria Ragaglini (Cesare Ragaglini sindaco) a Daniela Bennati (M5s e Unione Popolare).

“Una vittoria costruita giorno per giorno, amministrando bene. Abbiamo proiettato Teramo nel futuro”. Così Gianguido D’Alberto, candidato del centrosinistra, proiettato che ha raggiunto la riconferma a sindaco di Teramo, al primo turno. “Una vittoria netta – aggiunge – frutto di un percorso straordinario. Un’emozione unica. Proseguiremo nel percorso intrapreso, partito da un progetto che è partito da un segno. Questa vittoria è nella città capoluogo dove è stata eletta Giorgia Meloni. Dedico la vittoria a Massimo Speca, giovane avvocato, consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico a Teramo, venuto a mancare a soli 41 anni”.

Brindisi

A Brindisi lo scrutinio viaggia a ritmi rallentati, solo 31 sezioni scrutinate su 80 quando chiudiamo quest’articolo, ma sembra delinearsi già un ballottaggio tra il candidato del centrodestra Pino Marchionna, al momento al 44,2%, e quello del centrosinistra (che in questo caso scendeva in campo con Pd e M5s alleati) Roberto Fusco, dietro di oltre dieci punti al 32,7%.

Imperia

Imperia non riserva sorprese all’ex ministro Claudio Scajola. Il sindaco uscente si conferma primo cittadino al primo turno con un consenso superiore al 60%. La scelta civica di Scajola, che ha imposto ai partiti del centrodestra più la Lista Toti e l’Udc, di rinunciare ai simboli di partito per stare al suo fianco, ha pagato e ora per l’ex sindaco comincia la quarta avventura da sindaco. Nettamente sconfitto il principale antagonista, il poliziotto Ivan Bracco, sostenuto dal centrosinistra.

Sondrio

I risultati ufficiali e definitivo ovviamente arriva solo a tarda notte, anche se si delinea un mandato Scaramellini bis a Sondrio. Il capoluogo della Valtellina sarà governato ancora da un sindaco del centrodestra, salvo improbabili colpi di scena: Marco Scaramellini, coalizione di centrodestra, è in vantaggio con il 58,2%; il candidato del centrosinistra, Simone Del Curto allo stato attuale è fermo al 38,8%. Percentuale molto risicata per il “Terzo polo” e il candidato della Lista Moratti che attualmente supera di poco il 3% delle preferenze.

Pisa

Il sindaco uscente di Pisa, Michele Conti, andrà al ballottaggio per un pugno di voti. Al secondo turno, dunque, sfiderà il candidato di centrosinistra di Paolo Martinelli che si è unito con i Cinque Stelle. Martinelli potrà sperare nel ballottaggio dove il risultato torna in ballo per il contributo degli altri quattro candidati: in particolare Ciccio Auletta per la sinistra radicale è al 6,3%. C’è poi il Terzo Polo appena sopra l’1%, residuali gli altri due sfidanti. Elly Schlein, venerdì scorso aveva definito Pisa “decisiva anche per il laboratorio politico costruito dal basso con un’intesa programmatica con il M5S”.

Laterina Pergine Valdarno

A spiccare tra gli altri Comuni al voto è, tra gli altri, il caso di Laterina Pergine Valdarno (Arezzo), paese dell’ex ministro e deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi, che svolta a destra e sceglie come nuovo sindaco Jacopo Tassini. Consigliere uscente del gruppo di opposizione “Futuro Comune”, Tassini ha vinto con il progetto civico “Rinascita”, sostenuto anche dal centrodestra, che ha ottenuto il 57,89% dei consensi (1.666 voti). Lo sfidante era Michele Gragnoli, alla guida della lista “Insieme per Laterina Pergine”, espressione del Partito Democratico e di altre forze del centrosinistra. La sindaca uscente di centrosinistra, Simona Neri, non si era ripresentata.

Nusco

Il nuovo sindaco di Nusco, in Irpinia, è invece Antonio Iuliano, è lui il successore di Ciriaco De Mita alla guida del comune in provincia di Avellino. Dirigente d’azienda, eletto consigliere comunale nel primo e secondo mandato nella lista che sosteneva l’ex presidente del Consiglio, scomparso all’età di 94 anni il 26 maggio dello scorso anno, Iuliano con la sua lista “Un sindaco al servizio dei cittadini” ha prevalso su Francesco Biancaniello (Uniti per Nusco) sfidante battuto da De Mita cinque anni fa.

Sant’Angelo dei Lombardi

A Sant’Angelo dei Lombardi, invece, 43 anni dopo la prima volta, è stata eletta Rosanna Repole, dirigente del Pd irpino che ha battuto oltre che il candidato Gianni Romano, anche Gabriele Santoro, segretario del locale circolo del Pd. Repole giurò la prima volta da sindaco sotto una tenda dell’Esercito pochi giorni dopo il catastrofico terremoto del 23 novembre del 1980 in cui perse la vita il giovane sindaco Guglielmo Castellano.
Infine, ultima nota di colore: il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi è il nuovo sindaco di Arpino, in provincia di Frosinone, uno che “nono conosce neanche i nomi delle vie”, ha detto uno degli sfidanti.

 

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