Elezioni, per Orlando un governo di larghe intese è ancora possibile. Il ministro sogna un esecutivo con dentro Pd, Calenda, Renzi e M5S. Secca la risposta di Conte

Elezioni, Orlando è convinto che in caso di vittoria del centro sinistra possa davvero esserci spazi di manovra per possibili intese.

Elezioni, per Orlando un governo di larghe intese è ancora possibile. Il ministro sogna un esecutivo con dentro Pd, Calenda, Renzi e M5S. Secca la risposta di Conte

Elezioni, Orlando si è lasciato andare a una dichiarazione a limite del possibile, almeno ad oggi. Il ministro del Lavoro crede che, in caso di vittoria del centro sinistra il prossimo 25 settembre, possa nascere un governo di larghe intese.

Elezioni, Orlando del Pd annuncia, in caso di vittoria, un governo di larghe intese

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha fatto una dichiarazione audace in vista delle elezioni del 25 settembre e in particolare in caso di vittoria del contro sinistra. Orlando è convinto che possa essere possibile un governo dalle larghe intese. Tutti insieme: Partito Democratico, Azione, Italia Viva e Movimento 5 Stelle.

“Enrico e tutti noi dobbiamo trasmettere l’idea che la partita è riaperta e che si può formare una maggioranza per governare alternativa a quella di centrodestra ovvero un campo largo, dal Terzo polo ai 5 Stelle, si può realizzare in una maggioranza di governo dopo il voto”, ha dichiarato Orlando in un’intervista a La Stampa.

Orlando ha evidenziato anche quali potranno essere gli obiettivi e i temi di lavoro: “Ci sono molti elettori della destra che sono delusi dal fatto che la Lega, che si era intestata la difesa e la protezione delle imprese, abbia lasciato il Paese senza un governo nel momento in cui le bollette stanno esplodendo, con la conseguenza di avere oggi una debolezza particolare a livello europeo dove si sta decidendo se mettere o no un tetto al prezzo del gas. C’è uno spazio per lavorare, per rivolgersi ai lavoratori, ai piccoli imprenditori, alle donne per aprire una fase nuova che metta al centro il tema della lotta alle diseguaglianze, che affronti il tema dei salari, e che metta in condizione le persone, le famiglie, le imprese di affrontare un momento così difficile senza lasciare nessuno indietro”.

Conte risponde “No, Grazie”

Tuttavia, qualche leader non è convinto di un possibile accordo anzi non apre per niente le porte a quest’ipotesi. “Questi vertici Pd avevano un dialogo con il M5S, che noi confidavamo esser condotto su una prospettiva di pari dignità e di rispetto reciproco. È stata fatta una scelta, hanno tentato di tutto pur di gettare via l’esperienza del M5s e l’agenda progressista che avevamo portato avanti per abbracciare una fantomatica agenda Draghi. È chiaro che il dialogo con loro è chiuso”. È quanto ha detto a Tg1 Mattina il presidente del M5S, Giuseppe Conte.

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