Emergenza climatica, Meloni e i suoi ministri col piede in due staffe

Il premier Meloni cauta sul meteo impazzito. Che però molti tra i suoi negano. Come il il capogruppo al Senato di FdI, Malan.

Emergenza climatica, Meloni e i suoi ministri col piede in due staffe

Davanti a un’estate che più torrida non si può e agli eventi meteorologici estremi che sconquassano il Paese, sarebbe lecito immaginarsi che una maggioranza di governo che si definisce “pragmatica” prendesse di petto il problema del cambiamento climatico.

Il premier Meloni cauta sul meteo impazzito. Che però molti tra i suoi negano

Peccato che succeda l’esatto opposto visto quanto scoperto da Pagella Politica che facendo le pulci a parlamentari, europarlamentari e ministri, ha certificato come esistono “condizioni molto diverse e non di rado contraddittorie” sul tema. Insomma nei partiti che sostengono il governo si possono individuare posizioni – a dir poco minoritarie – che riconoscono quanto sta accadendo, come quelle espresse dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, oppure altre ben più timide, come quelle espresse dalla premier Giorgia Meloni, oppure quelle apertamente negazioniste – e maggioritarie – espresse dai parlamentari e dagli europarlamentari di Fratelli d’Italia e Lega.

Guardando alle dichiarazioni della premier, secondo Pagella Politica, non c’è traccia di una denuncia netta sulle responsabilità umane nel cambiamento climatico, come neanche di negazione totale del problema. Il classico approccio del piede in due scarpe con cui evidentemente ha provato a non scontentare nessuno. “Il 25 luglio, ospite di Non Stop News su Rtl 102.5, la presidente del Consiglio ha parlato di una ‘situazione complessa’ e di ‘una realtà climatica imprevedibile’, con ‘fenomeni totalmente diversi tra loro’, dichiarando che è necessaria ‘una messa in sicurezza del territorio’. Si tratta di una dichiarazione che ammette l’esistenza di fenomeni estremi ma che non fa la benché minima menzione sul fatto che a causarli sia il cambiamento climatico e tanto meno l’attività umana.

Sempre Meloni, questa volta andando più indietro nel tempo fino al 15 marzo scorso, aveva detto che “gli italiani non hanno scelto un governo composto da pericolosi negazionisti climatici”, sottolineando che il suo esecutivo avrebbe adottato un approccio “pragmatico e non ideologico”. Parole che ancora una volta non menzionano alcuna responsabilità da parte dell’uomo ma che comunque ammettono l’esistenza di uno stravolgimento del clima.

Ben più decisa, ma purtroppo minoritaria, la posizione del ministro Musumeci che, prosegue Pagella Politica, l’8 giugno scorso “aveva criticato chi ‘fa l’indiano’ e non riconosce l’esistenza del cambiamento climatico, precisando di rivolgersi anche ai suoi compagni di partito e coalizione”. È proprio lo stesso ministro che in più occasioni ha parlato di “tropicalizzazione del clima italiano” con cui dovremo “fare i conti”. Una posizione chiara e netta, nonché perfettamente in linea con quanto provato, letteralmente oltre ogni ragionevole dubbio, dalla comunità scientifica.

Del tutto diverse, invece, le posizioni di parlamentari ed europarlamentari di Fratelli d’Italia e Lega che in alcuni casi negano le responsabilità dell’attività umana sul cambiamento clima mentre in altri arrivando addirittura a negare l’esistenza del mutamento. Caso emblematico, continua Pagella Politica, “è il parlamentare Ue Sergio Berlato di Fratelli d’Italia, che il 23 luglio ha dichiarato come sia ‘impossibile negare i cambiamenti climatici, che però non sono provocati dalle attività umane ma dall’attività del Sole in continuo cambiamento’. Questa teoria, però, è stata smentita dall’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc)” dell’Onu che realizza report sui cambiamenti climatici e i loro effetti.

Per il capogruppo al Senato di FdI, Malan, non c’è nulla di anomalo in questa estate

Ma Berlato non ci crede e il 6 luglio, con il Paese in piena emergenza, ha tuonato: “Chi dice che il cambiamento climatico è causato dalle attività antropiche sta dicendo una bufala”. Gli fanno eco il collega di partito ed europarlamentare Carlo Fidanza che “il 18 luglio su Repubblica ha minimizzato il problema, affermando che ‘i cambiamenti climatici ci sono sempre stati nel corso dei millenni e vanno affrontati senza toni apocalittici’, e il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan (nella foto) che “da tempo condivide sui social network contenuti che mettono in dubbio gli effetti dei cambiamenti climatici e l’impatto dell’attività umana su di essi” come il post del 21 giugno in cui si legge: “Ambientalisti da salotto, basta balle sull’estate rovente”.

Ancor più netti il senatore leghista Claudio Borghi secondo cui “d’estate fa caldo, non c’è nessun motivo di creare allarmismo. Alcuni ghiacciai si sciolgono, ma questo rientra nella storia del mondo” e il collega di partito Alberto Bagnai “che il 26 luglio su Twitter ha tuonato ‘Clamoroso! Un’estate mai così normale dal milleottocentocredici! Lo dicono gli Scienziati’. Quali non lo dice, forse perché sostengono tutti l’esatto contrario.

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