Emissioni sospette, si respira una brutta aria anche in casa Renault. Perquisiti alcuni stabilimenti in Francia, computer sequestrati. E il titolo crolla in Borsa

Agenti di polizia francese nelle fabbriche Renault nei giorni scorsi. E’ stato sequestrato un computer dal sito Renault di Lardy che si occupa di realizzare prove sulle emissioni dei veicoli. A diffondere le notizie un volantino sindacale della Cgt che parla delle verifiche degli agenti lo scorso 7 gennaio. Il sindacato sostiene un possibile coinvolgimento di Renault nello scandalo emissioni che ha coinvolto lo scorso anno la Volkswagen. Gli stabilimenti perquisiti sarebbero il cento ingegneristico di Lardy a sud di Parigi, il tecnocentro di Guyancourt e quelli di Plessis-Robinson e Boulogne-Billancourt. Ma occorre procedere con i piedi di piombo prima di avere una conferma ufficiale.

Fatto sta che gli effetti in Borsa sono stati immediati. Il titolo Renault in Borsa ha ceduto il 20%; c’è poi il drastico calo di vetture in Russia nel 2015 che ha fatto segnare il -46%. Il calo azionario oggi ha riguardato tutte le piazze europee in pesante rosso. Disastro anche per Fiat. Fca, riammessa in Piazza Affari, lasciato sul campo quasi il 10%.