Enel diventerà sempre più green. Aumentando anche i dividendi. L’Ad Starace ha presentato il piano al 2022. Maxi investimenti per ridurre l’utilizzo del carbone

È un piano a cinque stelle quello presentato ieri dal numero uno dell’Enel Francesco Starace per i prossimi tre anni. Cinque stelle nel senso che punta in alto come non si è visto mai nell’azienda partecipata dallo Stato, ma anche per la piena sintonia con le linee guida del Governo e della sua principale forza politica su temi come la sostenibilità, gli investimenti, l’ambiente. Queste le cifre salienti: gli investimenti organici totali nel periodo 2020-2022 saranno pari a 28,7 miliardi di euro, +11% sul piano precedente. Alla decarbonizzazione del parco impianti sarà destinato il 50% del totale, con 14,4 miliardi per accelerare la realizzazione di nuova capacità rinnovabile e sostituire progressivamente la generazione da carbone.

Entro il 2022 si prevede lo sviluppo di 14,1 GW di nuova capacità rinnovabile (+22% rispetto al piano precedente) e la riduzione della capacità e la produzione da carbone del 61% e del 74%, dal 2018. E ancora: per il 2022 è atteso un utile netto ordinario di 6,1 miliardi di euro (+27% dai 4,8 miliardi previsti per il 2019), con il target per il 2021 in aumento di circa 200 milioni di euro rispetto al piano precedente. Singolare persino la previsione dell’incidenza delle fonti di finanziamento sostenibili, quali le obbligazioni SDG-linked, sull’indebitamento lordo di Enel, che aumenterà al 43% circa nel 2022 e al 77% circa nel 2030 rispetto all’attuale 22% circa, con netta riduzione del costo dell’indebitamento.

E c’è da festeggiare anche per gli azionisti, la cui remunerazione è destinata ad aumentare ancora. Enel infatti continuerà a corrispondere, lungo l’arco di piano, il più elevato tra un dividendo del 70% sull’utile netto ordinario consolidato e un dividendo per azione (DPS) minimo garantito, con un tasso annuo di crescita composto dell’8,4% del DPS implicito e del 7,7% del DPS minimo. DPS minimo in aumento di 1 centesimo di euro per azione nel 2020 e 2021 rispetto al piano precedente, con un nuovo obiettivo di 0,40 euro per azione nel 2022.

PROGETTO AMBIZIOSO. Ci si aspettava molto, dunque, da questo piano triennale, e Starace non ha deluso l’aspettativa. Tant’è vero che il mercato ha accolto il progetto positivamente (eri +0,86% il titolo a fine seduta). “Il piano – ha detto l’Ad – evidenzia il successo del modello di business sostenibile e integrato adottato fin dal 2015 per cogliere le opportunità nel settore energetico legate ai trend globali della decarbonizzazione e dell’elettrificazione. Grazie a questo approccio, Enel è oggi una azienda più sostenibile, efficiente e remunerativa, con un profilo di rischio significativamente minore e una maggiore capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti.

Anche il Piano 2020-2022 – ha proseguito – si basa sul modello di business sostenibile costruito ed è in linea con i due trend globali che stanno cambiando il settore energetico: decarbonizzazione ed elettrificazione”. Da segnalere l’indebitamento che sale a 47,3 miliardi nel 2022. Tra i vari obiettivi affrontati, Starace ha parlato anche di Open Fiber, che “non c’è fretta di vendere”.