Epidemia di morbillo, l’allarme dell’OMS: +79% dei casi nel mondo. Perché il virus sta tornando?

Epidemia di morbillo: c'è tanta preoccupazione per i numerosi casi registrati in diversi paesi di tutto il mondo.

Epidemia di morbillo, l’allarme dell’OMS: +79% dei casi nel mondo. Perché il virus sta tornando?

Epidemia di morbillo: si registrano numerosi casi in diversi paesi di tutto il mondo. L’allarme è stato lanciato da OMS e Unicef che mettono in guardia per i tanti e altri possibili focolai.

Epidemia di morbillo, l’allarme dell’OMS

Si segnalano diversi casi di morbillo in molte parti del mondo e così l’OMS e Unicef lanciano l’allarme. I casi sono aumentati del 79% nei primi due mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021 con 21 “grandi e dirompenti focolai”.

I numeri non sono, appunto, incoraggianti: circa 17.338 casi di morbillo sono stati riportati in tutto il mondo a gennaio e febbraio 2022, rispetto ai 9.665 dei primi due mesi del 2021. Nel 2020, 23 milioni di bambini hanno saltato le vaccinazioni di base, il numero più alto dal 2009 e 3,7 milioni in più rispetto al 2019. Addirittura si parla di un +79% dei casi di morbillo.

Perché il virus sta tornando?

Dunque, il virus sta tornando perché non c’è una giusta ed adeguata prevenzione. In Ucraina, la campagna di recupero del morbillo del2019 è stata interrotta a causa della pandemia da COVID-19 e successivamente a causa della guerra. I paesi con i maggiori focolai di morbillo dall’anno scorso includono Somalia, Yemen, Nigeria, Afghanistan ed Etiopia. L’insufficiente copertura vaccinale contro il morbillo è la ragione principale dei focolai, ovunque essi si verifichino.

“Il rischio di grandi epidemie – si legge in una nota congiunta di OMS E Unicef- è aumentato man mano che le comunità hanno allentato le pratiche di distanziamento sociale e altre misure di prevenzione contro il COVID-19 attuate durante la fase più acuta della pandemia. Inoltre, con milioni di persone sfollate a causa di conflitti e crisi, tra cui in Ucraina, Etiopia, Somalia e Afghanistan, le interruzioni dei servizi di vaccinazione di routine e contro il COVID-19, la mancanza di acqua pulita e servizi igienici, e il sovraffollamento aumentano il rischio di focolai di malattie prevenibili con vaccino”.

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