L’epidemia rischia di sfuggire di mano. Oltre 31mila nuovi casi e 199 morti nelle ultime 24 ore. L’Iss: “Indice Rt a 1,7. Undici regioni a rischio elevato”

“Oggi non ci sono buone notizi: registriamo 31.084 casi nelle ultime 24 ore con 199 decessi”. E’ quanto ha detto il direttore generale per la Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, nel corso del punto stampa dedicato alla situazione epidemiologica in Italia. “Dati attesi – ha sottolineato – il trend è in aumento, vedremo i risultati dell’ultimo Dpcm solo fra giorni”. Ieri i nuovi casi erano stati 26.831 e 217 le vittime. Il bollettino giornaliero del ministero della Salute evidenzia un incremento di tamponi, 215.085 rispetto ai 201.452 di giovedì.

Aumentano ancora i ricoveri nelle terapie intensive dove ci sono 1.746 pazienti (+95). Gli attualmente positivi sono 325.786 (+26.595), di cui 307.046 si trovano in isolamento domiciliare; 283.567 i guariti/dimessi (+4.285). Per quanto riguarda le singole regioni, si registrano quasi 9mila nuovi casi in Lombardia e 3.186 in Campania. Anche il Veneto supera i 3 mila nuovi positivi. Nel Lazio sono 2.246, mentre la regione meno contagiata resta la Basilicata (+95).

Secondo l’ultimo rapporto settimanale dell’Istituto superiore di Sanità, nel periodo 8-21 ottobre l’indice di trasmissibilità (Rt), calcolato sui casi sintomatici, è pari a 1,70. “Si riscontrano valori di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni/PA italiane, con valori superiori a 1,5” scrive ancora l’Iss sottolineando che l’epidemia in Italia è in “rapido peggioramento” e ancora compatibile con uno scenario di tipo 3 ma in evoluzione verso uno scenario di tipo 4.

L’Iss segnala, inoltre, che in alcune Regioni italiane la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4 con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo. “Si conferma pertanto – aggiungono – una situazione “complessivamente e diffusamente molto grave sul territorio nazionale con rischio di criticità importanti a breve termine in numerose Regioni/PA italiane”.

In particolare, secondo il monitoraggio dell’Iss, sono 11 le regioni classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata e 4 regioni (Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) più la provincia di Bolzano sono nello scenario 4. Delle 11 regioni, 5 sono considerate a rischio alto a titolo precauzionale ma il dato non è attendibile perché la sorveglianza è insufficiente al momento della valutazione. Altre 8 regioni e Province autonome sono classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Quelle a rischio alto sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto.

“La situazione è grave e si traduce in alcune criticità. Soprattutto a causa del grande numero di nuovi casi non è facile garantire il tracciamento” ha chiarito il presidente dell’istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa sull’andamento epdidemiologico dell’emergenza aggiungendo che c’è la necessità di “lavorare tutti insieme, per ridurre le interazioni fra persone ed evitare la conseguente previsione di sovraccarico dei servizi sanitari”.

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