L’ergastolo ostativo non è un gioco. Da Renzi & C. melina inspiegabile. Parla il deputato M5S Ferraresi: “Chi ostacola il testo dovrà renderne conto ai cittadini”

Parla Ferraresi (M5S): “Non voglio pensare che qualcuno sia interessato di più al tornaconto del proprio partito che non alla lotta alla mafia”.

L’ergastolo ostativo non è un gioco. Da Renzi & C. melina inspiegabile. Parla il deputato M5S Ferraresi: “Chi ostacola il testo dovrà renderne conto ai cittadini”

“Non voglio pensare che qualcuno sia interessato di più al tornaconto del proprio partito che non alla lotta alla mafia”. A dirlo è il deputato di M5S e componente della Commissione Giustizia, Vittorio Ferraresi, dopo lo slittamento del voto sulle proposte di riforma dell’ergastolo ostativo.

Dopo la pronuncia della Consulta, la politica è costretta a rivedere l’ergastolo ostativo. M5S ha già portato una proposta che, però, Italia Viva e centrodestra hanno scelto di non votare. È sorpreso?
“L’ergastolo ostativo è uno strumento imprescindibile per la lotta alla mafia; un meccanismo fortemente voluto da Falcone e da Borsellino. Fino a ieri non avrei mai immaginato che qualcuno potesse far mancare il suo appoggio ad un disegno di legge che si propone di preservare e rafforzare una norma simile. Soprattutto se si considera che da parte del Movimento 5 Stelle non c’è stata alcuna preclusione all’idea di migliorare il testo in fase emendativa. Nonostante ciò, Italia Viva e il centrodestra si sono tirati indietro, mettendo a rischio il percorso di una legge che, come stabilito dalla Corte Costituzionale, dovrà essere pronta entro maggio”.

È possibile, come sembrano sostenere alcuni, che le misure contenute nella proposta di legge siano “troppo restrittive”?
“La proposta di legge è stata scritta nel rispetto della pronuncia della Consulta. Il progetto in discussione non esclude la possibilità di ottenere i benefici penitenziari per i detenuti condannati all’ergastolo ostativo, a condizione che siano in grado di dimostrare di non aver più nulla a che fare con la mafia o con organizzazioni terroristiche. È un meccanismo che garantisce tanto la sicurezza dei cittadini e del Paese quanto i diritti dei detenuti. Il tutto senza indebolire l’efficacia di uno strumento che, vale la pena di ricordarlo, ha prodotto dei risultati straordinari”.

In occasione della scarcerazione di Brusca, Salvini chiedeva misure più stringenti. Addirittura sperava nella riduzione dei benefici per i pentiti. Cos’è cambiato?
“Salvini si è concentrato sul problema sbagliato, non so se per ignoranza o malafede, perché la collaborazione resta un profilo importantissimo se si vuole veramente contribuire alla lotta alla mafia. È sulla concessione dei benefici anche senza collaborazione con la giustizia che bisogna lavorare visto il vuoto che si verrà a creare. Ma penso che sul tema mafia come su tanti altri non sarebbe di certo la prima volta che Salvini cambia radicalmente idea, magari dopo aver fatto la voce grossa sui social, sui giornali o in televisione”.

La bocciatura è arrivata da Italia Viva al fianco di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ma se il partito della Meloni è all’opposizione e ha una propria proposta, non si può dire altrettanto per gli altri. A che gioco stanno giocando Renzi & Co?
“Spero che non sia un ‘gioco’ puramente politico, perché non voglio pensare che qualcuno sia interessato di più al tornaconto del proprio partito che non alla lotta alla mafia. In ogni caso, mi auguro che coloro che si sono detti contrari al contenuto della proposta di legge sull’ergastolo ostativo si preoccupino di informare i cittadini della propria decisione”.

Crede che sia possibile ricomporre lo strappo e approvare un testo che salvaguardi l’antimafia?
“I magistrati antimafia, e tutti coloro che si riconoscono nei valori di legalità ed onestà sentono molto questo tema, e sono giustamente preoccupati di quello che potrà accadere a maggio del prossimo anno. Nessuno può disattendere al suo dovere”.