Esercito di Silvio, ecco l’imprenditore dalle mille casacche

di Oscar Valori

Il lupo “azzurro” perde il pelo ma non il vizio. Lo avevamo colto metaforicamente con le dita nella marmellata per il “caso Stefio-Interdipco”. La Notizia aveva infatti scoperto, tra gli aderenti al neo-costituito “Esercito di Silvio” (movimento filo berlusconiano fondato dal giovane imprenditore veneto Simone Furlan) l’Interdipco, misteriosa “associazione umanitaria” legata al nome della Resurgit di Salvatore Stefio. Rapito da Al Qaeda nel 2004 in Iraq insieme a Fabrizio Quattrocchi (poi barbaramente ucciso) era stato al centro di voci che parlavano di “contractor assoldati illegalmente a difesa di interessi americani”. Ancora la marmellata, dicevamo. Il nome “scomodo” è questa volta quello di Gianmario Ferramonti, imprenditore classe 1953, e della sua neonata “Squadra Nord”. Una storia personale, la sua, che sa molto di gattopardismo alla Tomasi di Lampedusa. A partire dalla discesa in politica al fianco della causa leghista nel lontano 1990, anno in cui assume la carica di Amministratore della finanziaria leghista Pontidafin. Nome noto anche questo, quanto meno per le recenti vicende giudiziarie targate Francesco Belsito. La fedeltà alla bandiera verde della Padania resiste sino al 1994, quando Ferramonti dopo aver partecipato attivamente alla creazione di Alleanza Nazionale e alla nascita di Forza Italia sceglie Gianfranco Miglio e il suo Partito Federalista.

L’inchiesta “Phoney Money”
Tra l’area di centro-destra e la balena bianca democristiana, dove lo ritroviamo qualche anno dopo, arriva la bufera “Phoney Money”, inchiesta della Procura di Aosta che travolge Ferramonti e altri 17 indagati. Per un mese si aprono le porte del carcere ma Ferramonti, indagato per una presunta truffa alle banche per quasi 20 miliardi di lire, viene alla fine pienamente scagionato. Il richiamo della politica torna a farsi sentire, e Ferramonti decide di saltare in groppa alla balena bianca. E’ il 2002 quando decide infatti di entrare nel gruppo dirigente della Democrazia Cristiana Libertas, da cui tuttavia si allontana nel 2005. Fine dell’impegno politico? Nient’affatto e dal 2009 torna a vestire la casacca azzurra,  fondando prima “Squadra Italia”, poi “Il Popolo del Web” e il “Partito delle Aziende”. Sino alla neonata creatura di questi mesi, quella “Squadra Nord” che sostiene, appunto, l’agguerrito “Esercito della Libertà” del cavalier Silvio Berlusconi. Un “giaguaro” che si accompagna, senza alcun imbarazzo, ad un gattopardo.