Esplodono le disuguaglianze. Il Covid mette le ali ai ricchi. Le misure di Welfare hanno attutito il colpo. Ma la ripresa nel 2021 è stata trainata dal lavoro precario

Oxfam nel rapporto stima che nei primi due anni di pandemia 163 milioni di persone siano cadute in povertà.

Nei primi due anni di pandemia i 10 uomini più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni: da 700 a 1.500 miliardi di dollari. Nello stesso periodo si stima che 163 milioni di persone siano cadute in povertà. È quanto denuncia Oxfam nel rapporto “La pandemia della disuguaglianza” (qui il focus), presentato in occasione dell’apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos.

Il surplus patrimoniale del solo Jeff Bezos nei primi 21 mesi della pandemia (+81,5 miliardi di dollari) equivale al costo completo stimato della vaccinazione per l’intera popolazione mondiale. Le donne, che hanno subito gli impatti economici più duri della pandemia, hanno perso complessivamente 800 miliardi di dollari di redditi nel 2020, un ammontare superiore al Pil combinato di 98 Paesi, e stanno affrontando un aumento significativo del lavoro di cura non retribuito, che ancora oggi ricade prevalentemente su di loro.

Mentre i monopoli detenuti da Pfizer, BioNTech e Moderna hanno permesso di realizzare utili per 1.000 dollari al secondo e creare 5 nuovi miliardari, meno dell’1% dei loro vaccini ha raggiunto le persone nei Paesi a basso reddito. La pandemia ha aggravato le condizioni economiche delle famiglie italiane e rischia di ampliare a breve e medio termine i divari economici e sociali preesistenti.

DIVARI ITALIANI. Nel primo anno di convivenza con il coronavirus in Italia è cresciuta la concentrazione della ricchezza. La quota, in lieve crescita su base annua, di ricchezza detenuta dal top-1% supera oggi di oltre 50 volte quella detenuta dal 20% più povero dei nostri connazionali. Il 5% più ricco degli italiani deteneva a fine 2020 una ricchezza superiore a quella dell’80% più povero. Nei 21 mesi intercorsi tra marzo 2020 e novembre 2021 il numero dei miliardari italiani della lista Forbes è aumentato di 13 unità e il valore aggregato dei patrimoni dei super-ricchi è cresciuto del 56%.

I 40 miliardari italiani più ricchi posseggono oggi l’equivalente della ricchezza netta del 30% degli italiani più poveri. Alla riduzione delle spese per consumi è corrisposto nel 2020 un significativo aumento dell’incidenza della povertà assoluta. Oltre 1 milione di individui e 400.000 famiglie sono sprofondati nella povertà.

PULSIONI CONSERVATRICI. Le misure di welfare varate hanno attutito il colpo ma la ripresa occupazionale del 2021 non è trainata da lavoro stabile e rischia di riproiettarci nel mondo pre-pandemico, che ha visto crescere la quota dei working poor di oltre 6 punti percentuali dall’inizio degli anni ‘90. Il contrasto alle disuguaglianze e in particolare la portata redistributiva di alcuni interventi strutturali messi in campo nel 2021 dal Governo Draghi – sostiene Oxfam – sconta le difficili convergenze di una maggioranza disomogenea e la prevalenza di pulsioni conservatrici.

In questo senso vengono bocciati gli interventi sul fisco e sul Reddito di cittadinanza inseriti in Manovra. Sul primo fronte è stato dimenticato, si legge nel Rapporto, il principio dell’equità orizzontale dell’imposizione. L’intervento effettuato sul Reddito di cittadinanza nella legge di Bilancio, invece, è stato “fortemente deludente”, mancando di recepire le indicazioni di riforma avanzate dal Comitato scientifico per la valutazione del RdC, presieduto dalla sociologa Chiara Saraceno (leggi l’articolo) per rendere questo strumento più equo ed efficiente nel contrasto alla povertà.

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