Evasione, dietro al recupero record di 15 miliardi c’è l’escamotage. A pompare la cifra sono le attività di liquidazione, non inquadrabili come vera lotta ai furbetti

di Stefano Sansonetti

Sulla carta è il record dei record. E se assumiamo il metodo di contabilizzazione della lotta all’evasione fiscale in auge da una vita si può anche essere d’accordo. Poi però si vanno a leggere i numeri nel dettaglio. E si scopre che in quella cifra la vera e propria lotta all’evasione fiscale ha un peso non così incisivo come potrebbe sembrare a un primo sguardo. Ieri l’Agenzia delle entrate, guidata da Rossella Orlandi, ha comunicato che nel 2015 sono stati incassati 14,9 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 14,2 dell’anno precedente. Ma come si raggiunge questa cifra?

LA PROGRESSIONE
Ebbene, i totale è dato dalla somma di tre componenti: attività di controllo, che ha fruttato 7,7 miliardi; attività di liquidazione, che ne ha portati in dote 6,9; versamenti spontanei, con i loro 300 milioni. Ora, a voler essere rigorosi, come per certi aspetti ammette la stessa Agenzia, soltanto l’attività di controllo rappresenta un vero recupero di evasione. In questa attività, come emerge dalle tabelle degli anni passati predisposte dalle Entrate, rientrano infatti operazioni come “adesione all’accertamento”, “acquiescenza”, “riscossioni coattive” e “riscossioni da accertamento esecutivo”. Ovvero tutte attività tese a contrastare chi sottrae redditi all’occhio del Fisco, e quindi i veri evasori. Le cosiddette attività di liquidazione delle imposte, invece, vengono effettuate a livello centrale e consistono nell’incrociare quanto i contribuenti hanno dichiarato con quanto hanno versato. Quando l’Agenzia fa presente lo scostamento i contribuenti pagano. Ma è davvero difficile, testi alla mano, dire che questa è attività mirata a scovare evasori incalliti.

IL DETTAGLIO
Il fatto è che nel 2015 questa liquidazione delle imposte ha portato in dote 6,9 miliardi di euro, ovvero il 46,3% degli incassi complessivi. Percentuale alta e in ascesa negli ultimi tre anni. Per dire, nel 2014 il recupero totale è stato di 14,2 miliardi, con le attività di liquidazione che hanno portato in dote 6,1 miliardi (42,9% del totale). Nel 2013, su un recupero complessivo di 13,1 miliardi, la liquidazione ha pesato per 5,5 miliardi (41,9% del totale). Insomma, negli ultimi tre anni l’attività di liquidazione delle imposte ha avuto un’incidenza crescente sul totale portato a casa dall’Agenzia delle entrate. Da notare, a complemento, che dal 2014 al 2015 gli incassi da attività di controllo sono invece scesi da 8,1 a 7,7 miliardi. Insomma, il vero recupero da evasione è diminuito del 4,94%. Del resto negli ultimi 5 anni, ovvero dal 2011 al 2015, gli incassi da attività di controllo hanno sempre oscillato tra i 7,2 e i 7,7 miliardi. Poca cosa, rispetto agli oltre 100 miliardi di evasione annua stimata per il Belpaese.

Twitter: @SSansonetti