Il test del capello per la droga della ministra Fabiana Dadone (per festeggiare Walter De Benedetto)

La ministra delle Politiche Giovanili Fabiana Dadone ieri su Facebook ha mostrato le foto del suo test del capello per la droga.

Il test del capello per la droga della ministra Fabiana Dadone (per festeggiare Walter De Benedetto)

La ministra delle Politiche Giovanili Fabiana Dadone ieri su Facebook ha mostrato le foto del suo test del capello per la droga. Come aveva promesso, e nonostante nessuno degli esponenti politici che la attaccava l’abbia seguita, Dadone ha deciso di sottoporsi al test. Anche per festeggiare l’assoluzione di Walter De Benedetto.

Il test del capello per la droga della ministra Fabiana Dadone (per festeggiare Walter De Benedetto)

“Oggi è un giorno storico” – ha scritto Dadone su Facebook. “Walter De Benedetto aveva allestito una serra di marijuana per usare la sostanza a scopo terapeutico e lenire i dolori. “Quella serra non era reato” e quindi oggi è arrivata l’assoluzione perché “il fatto non sussiste”. Questa sentenza è naturale, ovvia, scontata così come sono irrazionali le argomentazioni di chi dice che i malati hanno accesso alla cannabis terapeutica in Italia e che va tutto bene. In Italia ad oggi i malati sono costretti a battaglie legali perché abbiamo troppi legislatori che rifiutano pregiudizialmente un confronto nel merito”. Poi il test:

Oggi mi sento di festeggiare questa sentenza e lo faccio con un test antidroga del capello. Invito per l’ennesima volta a un atto di coerenza pubblica i detrattori della legalizzazione della marijuana che ritengono “cattivi maestri” quelli a favore. Abbiate #unfilodicoerenza e fatelo anche voi dimostrando che non c’è ipocrisia in questa vostra posizione.

Posso non assumere sostanze stupefacenti ed essere a favore della legalizzazione della marijuana, posso essere eterosessuale ed essere a favore dei diritti lgbt. Non abbiamo bisogno di vivere direttamente un’esperienza per comprenderla, per empatizzare con chi soffre ogni giorno in silenzio i soprusi di una mentalità violenta e repressiva.

Non siamo noi quelli sbagliati, non siamo noi i criminali e spesso è proprio chi vive di questa linearità di pensiero a nascondere una frustrazione, un segreto. Non abbiate paura e se siete contro la legalizzazione e contro i diritti per chi soffre argomentate le vostre idee senza slogan, senza violenza e senza pregiudizi.

Fate un passo verso il confronto, non è mai una mossa sbagliata. Walter oggi non è stato un cattivo maestro, anzi. Voi potete dire lo stesso?