Fake-news a ripetizione sulla Raggi. Stampa scatenata per denigrarla. Ieri il linciaggio per il cedimento di una strada. Proprio nel giorno in cui sono arrivati 82 nuovi bus

Ieri il linciaggio contro la Raggi è scattato per il cedimento di una strada. Proprio nel giorno in cui sono arrivati 82 nuovi bus.

Fake-news a ripetizione sulla Raggi. Stampa scatenata per denigrarla. Ieri il linciaggio per il cedimento di una strada. Proprio nel giorno in cui sono arrivati 82 nuovi bus

Finisce sempre così. Quando si entra in campagna elettorale ogni evento, ogni avvenimento, ogni cataclisma o emergenza viene sfruttata per dare addosso al candidato che fa più paura. La strategia è vecchia quanto il mondo. “Piove governo ladro”, si dice d’altronde. Ed ecco allora che una voragine che ieri si è aperta in via dei Colli Portuensi a Roma è finita con l’essere l’ultima accusa indirizzata alla sindaca Virginia Raggi. All’interno della voragine sono finite un camion e un’auto in sosta, rimaste intrappolate nel cedimento. Sacrilegio.

Sarà stata sicuramente colpa della sindaca che, di notte, sarà andata di soppiatto a rompere manto e preparare un vuoto sotterraneo così da facilitare, il giorno dopo, la voragine. Per di più -incredibile in questi casi per qualcuno – il traffico è stato bloccato nel corso della mattinata visto quanto accaduto. “Scandalo”, ha gridato qualcuno. “Disastro”, ha urlato qualcun altro. E sul banco degli imputati sempre lei, Virginia Raggi. Ed è rimasta lei anche quando la presidente del XII Municipio Silvia Crescimanno ha spiegato: “Sembrerebbe essere dovuta (la voragine, ndr) ad una fogna privata per averne conferma aspettiamo che il camion coinvolto venga rimosso per ispezionare a fondo”.

Una fogna privata della Raggi, ovviamente. Non si spiegano altrimenti alcune dichiarazioni rilasciate ieri. “Quello che è successo – ha commentato il leghista capitolino Davide Bordoni – è un gravissimo ulteriore episodio, a riconferma che il sottosuolo romano ha bisogno di essere monitorato”. A rincarare la dose ci ha pensato Dario Nanni, responsabile romano di Azione, il mini-partito di Carlo Calenda: “Non bastano le lezioncine che Raggi e gli altri consiglieri del movimento 5 Stelle tentavano di dare in passato agli altri sulla manutenzione stradale. Occorre pensarci seriamente, e non solo con l’annuncite da campagna elettorale”.

Nessuno ovviamente neanche ha fatto caso alle parole della Raggi che già annunciato che “a partire da domani (oggi, ndr) i tecnici di Acea Ato2 faranno delle verifiche più approfondite, anche con la video ispezione, per valutare eventuali danni al collettore della zona oggetto già di un piccolo intervento oggi con canal jet e bypass fognario. È da valutare, anche, l’intersezione del collettore fognario con un impianto di proprietà privata”. Meglio tacere l’impegno della prima cittadina.

IL RISULTATO STORICO. E proprio per questo nessuno ha commentato una notizia che, invece, ha dello storico. La giunta capitolina ieri ha approvato le delibere per la concessione in usufrutto ad Atac di 82 nuovi bus acquistati da Roma Capitale su piattaforma Consip. Si tratta di 20 mezzi snodati da 18 metri e altri 62 bus a metano da 12 metri. Le delibere approderanno, nei prossimi giorni, in Assemblea capitolina per l’approvazione definitiva.

“Questi 82 mezzi saranno presto sulle nostre strade e si aggiungeranno agli oltre 700 nuovi bus messi in servizio da inizio consiliatura, nonché ai 130 bus comprati dall’azienda in autofinanziamento. Sono tutti risultati importanti nel percorso di risanamento di Atac e rilancio del servizio di trasporto pubblico romano”, ha detto la Raggi. Rilancio vero perché “entro fine 2021 avremo oltre 900 nuovi bus in servizio nella flotta Atac grazie al grande lavoro fatto sin da inizio mandato per rinnovare il parco mezzi”, come spiegato dal vicesindaco Pietro Calabrese. Ma questo interessa poco. È una notizia, certo. Ma con questi risultati non si può attaccare la Raggi.

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