Fallito il blitz sulle farmacie. La salute batte i supermarket. No alla vendita incontrollata dei medicinali. E la Camera ora diffida pure delle parafarmacie

Le catene della grande distribuzione non ci stanno e di sicuro torneranno all’attacco. Ma intanto la Camera ha detto no all’ennesimo tentativo di strappare alle farmacie la vendita dei farmaci di fascia C, cioé quei medicinali che si possono acquistare con ricetta, ma a torale carico dell’acquirente. Il blitz tentato ieri da Scelta Civica, con un emendamento al Disegno di legge concorrenza puntava a una piena liberalizzazione, ipotizzando forti risparmi per i cittadini e la creazione di posti di lavoro. Tesi inverosimili, ha replicato Federfarma, ricordando che nella precedente liberalizzazione dei farmaci senza obbligo di ricetta, nel 2006, non ci furono risparmi.

I NUMERI NON TORNANO
Ciò nonostante Scelta Civica ha tentato di far passare il principio per cui i farmaci si possono vendere persino nei supermercati, oltre che nelle parafarmacie. Su questo punto il Governo e i relatori si erano opposti, ma il Parlamento ha voluto fare persino di più, arrivando a mettere in discussione la qualifica e il ruolo stesso delle parafarmacie come efficace presidio per la salute. Ne è nata una dura battaglia, anche perché il leader nazionale di Scelta Civica, Enrico Zanetti, è sottosegretario all’Economia. La deputata di Sc Adriana Galgano, presentatrice della proposta, aveva perciò definito l’emendamento una bandiera del gruppo. Respinte anche altre proposte simili presentate da Sel e da Marco Di Stefano (Pd). Dura la reazione della grande distribuzione, che aveva sostenuto – come fa da anni – il tentativo di vendere i farmaci nei propri magazzini. Hanno vinto le lobby, ha sostenuto la Conad, uno dei colossi della Gdo (Grande distribuzione organizzata) dimenticandosi che proprio i supermercati hanno spinto non poco il provvedimento.

NOVITÀ NEI PICCOLI COMUNI
“Portare la ricetta medica fuori farmacia sarebbe un errore madornale”, ha spiegato ieri Franco Caprino, in passato lungamente presidente della Federfarma di Roma e del Lazio, da sempre sostenitore dell’esigenza di tutelare la salute dei cittadini non solo consegnando i farmaci ma soprattutto attraverso la professionalità del farmacista. Sempre ieri la Camera ha deciso che le farmacie dei piccoli comuni (meno di 6.600 abitanti) che risultano ormai in sovrannumero rispetto alla popolazione potranno chiedere il trasferimento in un altro Comune della stessa regione. Ci sarà più concorrenza, invece nella distribuzione dei farmaci.