Femminicidi, Nordio promette “un intervento organico” e una campagna di sensibilizzazione

Nordio: “Da magistrato, di violenze e femminicidi ne ho visti tanti. Ma mai come quello di Giulia Cecchettin".

Femminicidi, Nordio promette “un intervento organico” e una campagna di sensibilizzazione

“Da magistrato, di violenze e femminicidi ne ho visti tanti. Ma mai come quello di Giulia Cecchettin. Il tempo trascorso mi induceva a pensare a una conclusione tragica, l’alternativa doveva essere una fuga d’amore e non mi sembrava ci fossero premesse così ottimistiche”. È quanto ha detto al Corriere il ministro della Giustizia, Carlo Nordio parlando di Femminicidi e, in particolare, del caso di Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex ragazzo, Filippo Turetta.

Nordio: “Da magistrato, di violenze e femminicidi ne ho visti tanti. Ma mai come quello di Giulia Cecchettin”

“Non ho gli atti – ha aggiunto il guardasigilli riferendosi ancora al caso della morte di Giulia Cecchettin -, ma leggo che non c’erano stati accessi di gelosia o violenze. Quella sera sembrava fossero andati a mangiare insieme da amici. E poi è scattata la molla di una violenza ‘inconcepibile’, come l’ha ben definita Meloni”.

Mercoledì sarà varata una nuova legge, ma Nordio spiega: “Le leggi sono tutte utili, nessuna risolutiva. Misure sono state adottate dai governi precedenti e anche dal nostro. Sulla repressione noi abbiamo dato il segnale che lo Stato c’è. Ma la soluzione transita da una forma di rieducazione su questo tema”.

“Come nella mafia esistono i reati spia – aggiunge il ministro della Giustizia -, così nei femminicidi ci sono gli atteggiamenti spia: sintomi di un possibile aggravamento di violenza. Prepariamo un opuscolo, con una grafica molto comprensibile, da diffondere in scuole, social, posti di lavoro”.

“Ciò che ieri poteva sembrare galanteria – ha detto ancora Nordio -, insistenza, messaggi social può essere invece la spia di una futura violenza. E occorre informare anche i maschietti dei reati prefigurati e dei rischi che si corrono con certi comportamenti perchè l’addensamento di questi reati mi fa pensare anche a una sorta di emulazione. Più che una legge organica serve un intervento organico. E una radicale rieducazione soprattutto di giovani e adolescenti, per renderli consapevoli dei loro doveri in particolare verso le coetanee”.