Fenu: “La lotta al sommerso sparita dall’agenda Meloni”

Parla il capogruppo M5S in Commissione Finanze della Camera, Emiliano Fenu: "Il cashback di Stato funzionava anche in chiave anti-elusione".

Fenu: “La lotta al sommerso sparita dall’agenda Meloni”

Lotta all’evasione fiscale. Emiliano Fenu, capogruppo M5S in commissione Finanze della Camera, come valuta i primi passi mossi dal governo su questo fronte?
“È evidente che questo Governo, nella più solida tradizione del centrodestra al Governo, ha messo il contrasto all’evasione fiscale nelle retrovie della sua agenda politica. L’aumento del tetto al contante a 5mila euro e il folle tentativo, poi fortunatamente rientrato, di comprimere la libertà degli italiani di pagare tramite Pos ne sono solo l’esempio più evidente”.

Come vi sareste mossi invece voi?
“Durante l’iter della legge di bilancio, con tanto di emendamenti avevamo proposto la reintroduzione del cashback di Stato, che aveva ottenuto grandi successi nel 2021 e che in questa fase avrebbe potuto anche dare un concreto aiuto ai cittadini contro l’inflazione. Ricordo che secondo uno studio Ambrosetti il cashback, se fosse stato confermato dal precedente Governo, avrebbe generato un aumento di 9,3 miliardi dei consumi 2021 e di 13,9 miliardi dei consumi 2022, facendo recuperare 1,2 miliardi in termini di sommerso e Iva nel 2022 e producendo un gettito aggiuntivo di 4,4 miliardi nello stesso anno. In più, grazie allo strumento, da dicembre 2020 a fine 2021 le Spid, ovvero le identità digitali, sono aumentate da 15,5 milioni a 27,2 milioni, mentre oggi sono ben oltre i 30 milioni. Insomma, è stato un errore non confermare lo strumento, così come è un errore non volerlo reintrodurre ora. Tra l’altro, sulla scorta di quell’esperienza, il M5S ha proposto, a partire dal suo programma elettorale, anche l’innovativa misura del cashback fiscale, a cominciare dalle spese sanitarie. Il progetto è dare una grande spinta alla semplificazione attraverso l’accredito diretto sul conto corrente del contribuente delle detrazioni legate a spese sostenute con pagamenti elettronici, senza più conservare scartoffie, senza aspettare i tempi lunghi della dichiarazione dei redditi e alimentando un contrasto d’interessi molto importante in chiave antievasione: con il cashback fiscale i contribuenti sarebbero incentivati a pretendere l’uso della moneta elettronica”.

È in dirittura d’arrivo il decreto Aiuti quater verso cui siete fortemente critici. Di fatto viene depotenziato il Superbonus…
“Sul Superbonus riteniamo che il Governo sia intervenuto a gamba tesa limando in corso d’opera l’aliquota agevolativa, di fatto violando un patto tra Stato e cittadini fondamentale per poter pianificare gli investimenti in tranquillità. Ma la cosa più grave è che l’Esecutivo non ha avuto la benché minima intenzione di risolvere il vero problema, ovvero lo sblocco della cessione dei crediti fiscali. E pensare che nella scorsa legislatura moltissimi parlamentari di Fdi, dall’opposizione, hanno depositato con noi emendamenti e interrogazioni per spingere il Mef a trovare una soluzione che potesse sbloccare la cessione dei crediti e la conseguente liquidità necessaria a pagare dipendenti e fornitori delle aziende edilizie. Riteniamo poi inaccettabile l’approccio seguito dalla Meloni e dal ministro Giorgetti agli investimenti, visti solo come costo. In Parlamento abbiamo sentito considerazioni inaudite a proposito di buchi creati dal Superbonus quando autorevoli stime dell’Ance, della Fondazione dei commercialisti e del Censis parlano di un recupero in termini di solo gettito fiscale che va dal 43 al 70% della spesa. Per non parlare delle stime Nomisma, secondo la quale il costo dell’investimento da Superbonus produce un valore aggiunto triplo nel sistema economico”.

…E vengono autorizzate nuove trivellazioni.
“Sulle trivelle, altro triste capitolo dell’inutile Dl aiuti quater, oltre che di fronte a una sgradevole contraddizione siamo di fronte alla scelta più antistorica e antieconomica che potesse essere fatta. Il piano a cui lavora il Governo Meloni, come spiegato dallo stesso ministro dell’ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, potrebbe garantire fino a 15 miliardi di metri cubi di gas nei prossimi 10 anni, laddove il fabbisogno di gas in Italia in un solo anno è di 76 miliardi di metri cubi. Ne vale la pena? Gli studi più accreditati dicono che in Italia ci sono riserve per 110 miliardi di metri cubi di gas, di cui solo 45 miliardi di metri cubi convenientemente estraibili. Anche in questo caso: ne vale la pena, considerando che abbiamo un fabbisogno annuo di 76 miliardi di metri cubi? È un governo dai mille voltafaccia”.

Ci spieghi meglio.
“Come dimostra l’atteggiamento contraddittorio sul tema della cedibilità dei crediti d’imposta, questo si sta dimostrando il Governo dei voltafaccia: prima FdI e Lega appoggiano il referendum per bloccare le trivelle, poi nel Dl aiuti quater aprono alla trivella selvaggia in Adriatico; prima la Meloni fa i video per abolire le accise sulla benzina, poi al Governo cancella lo sconto sulle stesse accise generando ulteriore inflazione; prima la Lega di Salvini evoca in campagna elettorale uno scostamento di bilancio di 50 miliardi, poi al Governo si inchina a una Manovra austeritaria che abbatte il deficit di oltre un punto percentuale da un anno all’altro, ripropone l’obiettivo dell’avanzo primario da perseguire a tappe forzate, applica un taglio da macelleria alla rivalutazione delle pensioni medie, taglia la spesa sanitaria in rapporto al Pil facendola tornare a livelli più bassi del 2019, anno prepandemico. E mi fermo qui per ragioni di spazio”.

Che conclusioni trarre?
“Purtroppo, in soli tre mesi, questo Esecutivo ha dimostrato non solo di non avere una politica economica, ma di non essere proprio in grado di elaborarne una che possa dare visione al Paese e renderlo all’altezza delle sfide aperte prima dalla pandemia e poi dalla crisi energetica”.

 

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