Fermare il declino si può. Ma la politica e Ue si muovano. Il presidente di Rete Imprese scuote il Paese

di Monica Tagliapietra

Il declino dell’Italia si può fermare. Basta con pessimismo e declinismo, scrollarsi di dosso la depressione, e fare come stanno facendo le imprese, che negli ultimi anni non hanno mai mollato. Ne è convinto il presidente di Rete Imprese Italia, Ivan Malavasi, e lo ha detto a  chiare lettere ieri in occasione della conferenza internazionale dal tema “Contrastare il declinismo in Europa: una nuova visione per le imprese italiane”.

La carica
Il numero uno della Cna ha dato una scossa al Paese. Malavasi è da quattro mesi al vertice della rete che ha sviluppato il “Patto del Capranica”, stretto tra Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, con l’obiettivo di contribuire a promuovere e consolidare le aziende, dialogando con le istituzioni, approntando progetti di intervento e sensibilizzando al tema impresa la stessa società civile. Il fatturato delle nostre pubbliche e medie imprese – ha sostenuto con orgoglio Malavasi – supera oggi quello delle grandi imprese britanniche e francesi, e rappresenta i tre quarti del valore aggiunto delle grandi imprese tedesche. Il sistema imprenditoriale italiano non è un freno allo sviluppo, ma costituisce l’autentico punto di forza del sistema Paese. Purtroppo, la volontà e l’energia delle imprese, e degli imprenditori, non incontra un adeguato sostegno dall’ambiente esterno, poco adatto a generare sviluppo.

Monito a Roma e Bruxelles
Rete Imprese Italia ha chiesto alle istituzioni italiane ed europee di cambiare rotta in maniera decisa, affiancando al rigore la crescita e l’equità. Fondamentale, secondo Malavasi, che Palazzo Chigi e le Regioni utilizzino di più e meglio i Fondi europei per lo sviluppo, vincolandoli al potenziamento delle infrastrutture e dei servizi sul territorio per le reti d’impresa diffusa, vigilando sul corretto utilizzo dei Fondi e monitorando la qualità della spesa. Determinato il presidente anche con le istituzioni europee, alle quali indica tre priorità per risollevare l’economia. Fondamentale per il numero uno di Rete Imprese Italia che venga data continuità alle politiche di aggiustamento strutturale, iniziative da affiancare a interventi di miglioramento dell’efficienza e della qualità della spesa.

Accesso al credito
Per Malavasi, che ha il polso dei problemi delle aziende italiane, è poi di estrema importanza un migliore accesso al credito. Troppi i problemi degli imprenditori con le banche. Per Rete Imprese Italia vanno garantite forme di adeguata partecipazione al capitale e valorizzate le nuove opportunità di finanziamento offerte dalla Banca europea per gli investimenti. Infine, Malavasi ha posto l’accento sull’impiego delle risorse comunitarie, auspicando che venga rivista la gestione di tali risorse, in particolare per quanto concerne progetti di immediata cantierabilità e piani per favorire l’occupazione giovanile. L’Unione europea – ha sostenuto il presidente di Rete Imprese Italia – deve evitare che interventi come la tassazione sulle transazioni finanziarie e la lotta alle frodi Iva internazionali possano produrre ulteriori aumenti della pressione fiscale, ormai insopportabili per imprese e famiglie.