Festa della Liberazione ad alta tensione, a Roma attivisti pro Palestina e Brigata ebraica si sono scambiati insulti e accuse

Festa della Liberazione ad alta tensione, a Roma attivisti pro Palestina e Brigata ebraica si sono scambiati insulti e accuse

Festa della Liberazione ad alta tensione, a Roma attivisti pro Palestina e Brigata ebraica si sono scambiati insulti e accuse

Alta tensione a Roma tra i manifestanti della Brigata ebraica e gli attivisti pro Palestina in occasione delle celebrazioni della festa della Liberazione. È successo a Porta San Paolo dove i due gruppi di persone, tenuti sotto controllo dalle forze di polizia che hanno evitato contatti, si sono lanciati insulti e petardi.

Festa della Liberazione ad alta tensione

“Fascisti”, è il grido partito dal presidio dei movimenti palestinesi al gruppo della brigata ebraica. Poi “Fuori Israele dalla storia”, “Basta alla violenza di chi giustifica un altro genocidio nei giorni nostri”, scandisce un ragazzo di Cambiare Rotta a cui rispondono con fischi e insulti. Parole a cui ha risposto per le rime la Brigata ebraica urlando, all’indirizzo degli attivisti pro Palestina, “terroristi” e “assassini”.

Uno scontro verbale, durato diversi minuti, in cui la tensione è andata via via crescendo. Prima si è registrato un lancio di sassi verso i giornalisti intenti a documentare l’accaduto, con un cronista di un sito d’informazione che è stato colpito sul naso e un operatore della tv alla testa, poi un manifestante della Brigata ebraica ha cercato di forzare il cordone della polizia per raggiungere il presidio pro Palestina, ma fortunatamente è stato bloccato dalle forze dell’ordine.

La situazione è tornata alla normalità nella tarda mattinata quando si è sciolto il presidio della Brigata ebraica in piazza di Porta San Paolo a Roma, con i manifestanti che sono stati scortati dalle forze dell’ordine fino a piazza Vittorio Bottego dove si sono poi allontanati.

Le reazioni alle tensioni per la Festa della Liberazione

“Chi urla oggi dovrebbe aprire una pagina di storia e sapere che le libertà di cui gode, anche di manifestare, è grazie a questa battaglia che è stata fatta anche a porta San Paolo e in altre parti d’Italia. Grazie a queste battaglie c’è la libertà di urlare, di manifestare, di studiare, di dire la propria e non va sottovalutato e non vanno abusate per esprimere odio”. Così all’Ansa la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, alla deposizione della corona di fiori a porta San Paolo da parte della Brigata ebraica.