di Oscar Valori
È ancora polemica al calor bianco attorno a Boreal, festival dell’ultradestra europea voluto dal movimento Forza Nuova. In calendario a Cantù fino a questa sera, è da settimane oggetto di fortissime pressioni. Le polemiche iniziano in Consiglio regionale, quando la minoranza Pd solleva la questione dell’inopportunità di un raduno dei simpatizzanti del nazi-fascismo da ogni parte d’Europa. Una chiamata alla “resistenza”, quella del capogruppo Alessandro Alfieri, che arriva nel giorno in cui l’Assessore regionale alla sicurezza Bordonali esprime con chiarezza la posizione ufficiale dell’Ente. “Non interverremo sul Prefetto per un tavolo tecnico sull’ordine pubblico (come richiesto dal Pd in un‘interrogazione urgente, ndr.) perché la materia non è di competenza di questo Ente”, aveva spiegato l’Assessore. Una decisione forse “pilatesca”, non digerita dalle sinistre, che fa tra l’altro alla “libertà di riunione pacifica da parte di liberi cittadini”.
Una storia che viene da lontano
Il movimento politico Forza Nuova viene fondato nel 1997 da Roberto Fiore e Massimo Morsello, condannati nove anni prima per il reato di associazione sovversiva e banda armata. Legata alla vicenda di Morsello lo stesso nome dei Nuclei Armati Rivoluzionari (una sigla che evoca la tragica strage alla stazione di Bologna). Il festival della discordia chiuderà in musica questa sera alle 21, dopo avere ospitato incontri sui temi più vari: dalla Siria ai matrimoni gay, sino alla “follia utopistica” dello ius soli. Tra gli invitati l’ungherese Laszlo Toroczhai, accusato in patria di aver rifondato le “camicie brune” di hitleriana memoria. Ma dietro la scelta “non interventista” della Giunta regionale lombarda potrebbe nascondersi, come qualche voce maliziosamente riferisce, una polpetta avvelenata lanciata al sindaco della cittadina ospitante. È di appena due mesi fa infatti una polemica con il neo governatore lombardo, accusato di avere tagliato di oltre 600mila euro rispetto al predecessore Formigoni il sostegno economico in relazione alle rigidità del patto di stabilità dei Comuni. Ma il primo cittadino di Cantù Bizzozero era già forse indigesto da tempo alla Lega, battuta con un sorpasso al secondo turno durante le recenti amministrative. E potrebbe non stupire dunque che, complice l’immobilismo regionale, qualcuno abbia voglia di far ricadere sul sindaco anti-lega la responsabilità politica della scomoda decisione di ospitare il festival.