Tajani dice che “Il diritto internazionale conta ma fino a un certo punto”. Dunque, la democrazia è finita?
Arturo Benni
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Gentile lettore, Tajani ha scattato una fotografia oscena ma reale. La democrazia non esiste più. Gasparri, di Forza Italia, ha vergato un disegno di legge che vieta di parlare di Israele nelle scuole e università, pena la galera. È l’equivalente delle leggi razziali, ma a ruoli invertiti. C’è libertà d’insulto invece per Russia, Cina… In Germania alle manifestazioni è proibito esibire bandiere palestinesi o la kefiah. Si va in galera se non si parla in tedesco o inglese (vietando così l’arabo). Ma se manifesti pro Israele, la polizia ti stende tappeti rossi e suona il violino. In Uk inneggiare a Gaza o accusare Israele di genocidio implica l’arresto. Alcuni gruppi musicali sono sotto processo per terrorismo per aver gridato “Free Palestine”. Gli arresti tra i manifestanti sono migliaia (pare 12.000 in un mese), tra cui minorenni, ottantenni e paraplegici. La chiamano democrazia. Dire che non c’è proporzione tra i 1.197 morti del 7 ottobre e il mezzo milione di palestinesi massacrati è antisemitismo. Ma quando un centesimo di questo accade in altri paesi, si chiama dittatura. Se la polizia russa arresta un ubriaco per schiamazzi, è dittatura. Un giorno Putin ha fatto cadere per sbaglio una tazza da tè spaventando il gatto, che è fuggito terrorizzato. “Per carità, Irina” ha supplicato la segretaria, “non lo dica in giro, altrimenti mi processano per crudeltà sugli animali”. Ma la Corte penale dell’Aja l’ha saputo e ha aperto un fascicolo d’indagine. (Scherzo, ma non troppo).
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