Finiscono al Tar le nomine del Cnel

Una sospensiva sulle nomine al Tar potrebbe avere ripercussioni anche sulla discussione del salario minimo.

Finiscono al Tar le nomine del Cnel

Quando mancano ormai poche settimane al deposito della relazione sul salario minimo, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel, ndr) presieduto da Renato Brunetta diventa un caso giudiziario. Come annunciato dal segretario nazionale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, “presenteremo un nuovo ricorso alla magistratura” amministrativa perché “la sensazione che abbiamo è che nella scelta dei rappresentanti al Cnel si siano un po’ scelti gli amici del governo”.

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Insomma si tratta di un ricorso al Tar, il quale a cascata potrebbe far slittare a data da destinarsi la relazione sul salario minimo, con cui il sindacato chiede una sospensiva urgente del provvedimento con cui sono stati scelti i rappresentanti delle parti sociali al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, poi eventualmente l’annullamento della decisione. Il motivo del contendere è la nuova ripartizione, decisa dal governo, dei componenti del Cnel che vede ridotto il numero di rappresentanti dei sindacati confederali e che sarebbe a vantaggio di altre sigle.

Quello annunciato da Bombardieri non è il primo ricorso contro il provvedimento. Già nei giorni scorsi la Uil e “anche la Cgil, la Cisl e persino Confindustria”, rivela Bombardieri a margine dell’Assemblea nazionale del sindacato, “avevano presentato un ricorso al governo che, però, non era stato accolto. Proprio per questo i sindacati confederali, convinti di aver subito un torto, intendono vedere “cosa dirà la magistratura” perché “è chiaro che è una partita che rischia di cominciare con l’handicap, vedremo cosa succederà”.

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La nuova mappa del Cnel, ridisegnata da Palazzo Chigi e valida per il periodo compreso tra il 2023-2028, comporterà la perdita di un seggio a testa per Cgil, Uil e Cisl e al loro posto subentreranno la Confsal di Raffaele Margiotta, Confintesa guidata da Francesco Provenzano e il sindacato di base Usb. Per l’esattezza questa modifica, fortemente contestata da Bombardieri, farà sì che alla Cgil spetteranno 6 seggi, alla Cisl 5, alla Usil e alla Confsal 2 mentre Ugl, Cisal, Confintesa e Usb si dovranno accontentare di un solo seggio. Per completare l’organigramma del parlamentino del Cnel, oltre ai 22 seggi spettanti ai sindacati, ci sono i 9 seggi in rappresentanza dei lavoratori autonomi e delle professioni nonché 17 seggi in rappresentanza delle categorie delle imprese.

Una sospensiva sulle nomine al Tar potrebbe avere ripercussioni anche sulla discussione del salario minimo

Quel che è certo è che l’eventuale sospensiva sulle nomine potrebbe avere ripercussioni anche sulla discussione del salario minimo. Una bella rogna per Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti che da tempo ragionano su una exit strategy per disarticolare la proposta delle opposizioni per imporre una retribuzione oraria minima di 9 euro. Una battaglia ideologica portata avanti dal governo, con ben pochi alleati tra cui il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, che va avanti imperterrita malgrado sulla necessità di stabilire un salario minimo sono d’accordo gli italiani – come emerso in numerosi sondaggi -, i sindacati, perfino gli imprenditori come emerso dal report del think tank The European House-Ambrosetti, nel quale si parla di proposte per “colmare il divario che penalizza l’Italia sia per quanto riguarda il potenziale di crescita che le disparità all’interno del Paese”.

E tra le ipotesi avanzate c’è proprio il salario minimo. Ma lo smacco più grande per il governo è arrivato dal vice direttore generale di Bankitalia Piero Cipollone, recentemente scelto da Meloni & Co per entrare a far parte del board della Bce, che sul tema ha tagliato corto: “Le politiche di salario minimo possono contribuire a riequilibrare le rendite economiche in favore dei lavoratori e possono innescare un processo di riallocazione positivo, penalizzando le imprese che operano con inefficienze monopsonistiche”.

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