Finita la breve era di Amato alla Consulta

Per Giuliano Amato è tempo di addii. Tra pochi giorni e a 8 mesi dalla sua nomina lascerà la presidenza della Corte Costituzionale.

Dopo otto mesi alla guida della Corte Costituzionale, per Giuliano Amato è tempo di addii. Con l’incarico in scadenza tra pochi giorni, il giudice costituzionale – nominato nove anni fa dall’allora presidente Giorgio Napolitano – ha partecipato alla sua ultima udienza pubblica facendo il punto della situazione.

Per Giuliano Amato è tempo di addii. Tra pochi giorni lascerà la presidente della Corte Costituzionale

“Il mondo è cambiato negli anni che ho passato alla Corte. I conflitti – ha detto Amato – sono aumentati e si sono radicalizzati, rendendo più difficili soluzioni condivise. E ciò si ripercuote sul lavoro delle Corti. Due bussole fondamentali ci hanno guidato finora: la collaborazione istituzionale” e “l’equilibrio nella ricerca di soluzioni di nostra competenza”.

Che i conflitti siano aumentati, lo pensano in molti. Del resto l’ex premier, ricordato soprattutto per il prelievo forzoso dai conti degli italiani di 30 anni fa, nel suo periodo alla guida della Consulta non sembra aver fatto granché per ridurli. Almeno è quanto pensano i promotori dei referendum che ricordano come i quesiti sulla Giustizia sono passati senza problemi mentre – per questioni in punta di diritto – quelli su cannabis e eutanasia sono stati respinti.

Nel suo commiato Amato ha giurato “che a 84 anni suonati non mi metterò a cercare un’altra cosa da fare” e che “questo è per me un ottimo modo per concludere la mia carriera pubblica”. Insomma il suo sembra essere un addio definitivo, sempre che qualcuno non bussi alla sua porta proponendogli un altro incarico di prestigio.

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