E’ finita l’odissea di Alvin. Il bambino albanese è in Italia e ha potuto riabbracciare il papà e le sorelle. Ha passato 5 anni in un campo profughi in Siria dopo che la mamma si era arruolata nell’Isis

E’ arrivato questa mattina all’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci di Fiumicino Alvin Berisha. Il bambino di 11 anni di origini albanesi ha potuto riabbracciare il papà e le sorelle dopo 5 anni passati nel campo profughi di Al Hol, in Siria, dove si trovava dopo l’arruolamento della madre nelle fila dell’Isis. “#ALVIN è in Italia! Ora è tra le braccia del padre e delle sorelle”, scrive in una nota la Croce Rossa. Alvin, giunto a Roma da Beirut, è residente a Barzago, in provincia di Lecco. Determinante nella liberazione del bambino è stata la collaborazione tra le autorità albanesi e quelle italiane e l’apporto dell’Aise, l’agenzia di intelligence esterna diretta da Luciano Carta, in collaborazione con gli investigatori di Carabinieri e Polizia.

“Per completare il rientro del bambino – scrive la Polizia di Stato – è stato attivato un corridoio umanitario, il primo dall’inizio della guerra in Siria. L’operazione, da agosto 2019, è stata coordinata dal Servizio per la cooperazione di Polizia (SCIP) con Polizia e carabinieri. Importanti sono stati il supporto della Croce Rossa Internazionale e della sua corrispondente Mezzaluna Rossa che lo hanno assistito direttamente nel campo di Al Hol in Siria. Determinante l’attività della Polizia Scientifica che ha riconosciuto il bambino con la comparazione fisionomica. Un grande lavoro di squadra internazionale. Dopo 5 anni Alvin riabbraccia finalmente il papà”.