Firmato il Dpcm sul Green Pass. Venerdì scattano le nuove regole. Orari di ingresso e uscita flessibili dagli uffici. Sanzioni penali per chi falsifica il certificato verde

Sembrava lontana, ed invece la fatidica data del 15 ottobre è arrivata. Da venerdì per poter accedere ai luoghi di lavoro bisognerà avere il Green Pass.

Firmato il Dpcm sul Green Pass. Venerdì scattano le nuove regole. Orari di ingresso e uscita flessibili dagli uffici. Sanzioni penali per chi falsifica il certificato verde

Sembrava lontana, ed invece la fatidica data del 15 ottobre è arrivata. Dopodomani, infatti, verranno al pettine tutti i nodi che riguardano il Green Pass. Così da venerdì per poter accedere ai luoghi di lavoro bisognerà necessariamente essere muniti di Green Pass. Chi ne sarà sprovvisto non potrà lavorare e la sua sarà considerata un’assenza ingiustificata. Il controllo spetterà al datore di lavoro e la sanzione prevista per il dipendente che entra in azienda senza dichiarare di non avere il Green Pass va da 600 a 1.500 euro.

PERPLESSITÀ. Dunque mancano circa 48 ore all’entrata in vigore dell’obbligo, però, restano ancora dei punti di chiarire: non solo sull’effettiva capacità del sistema di reggere il gran numero di tamponi che si renderanno necessari, ma anche l’effettiva modalità dei controlli. Per questo è pronto un nuovo Dpcm (leggi l’articolo) del premier Mario Draghi. Nel testo del provvedimento, fortemente voluto dal ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, prevede che il ministero della Salute renda disponibile ai datori di lavoro un’App – un’evoluzione di quella già usata nelle scuole e nelle attività commerciali – per “una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni verdi in corso di validità del personale effettivamente in servizio, di cui è previsto l’accesso ai luoghi di lavoro”. Il decreto che introduce l’obbligo, previsto almeno fino al 31 dicembre, potrebbe anche essere modificato dal Parlamento in sede di conversione in legge.

LE MODIFICHE. Ma venendo alle questioni pratiche, il certificato verde potrà essere richiesto al lavoratore in anticipo per esigenze di organizzazione e pianificazione dei turni ma non oltre le 48 ore prima “ciò anche in relazione agli obblighi di lealtà e di collaborazione derivanti dal rapporto di lavoro”, si legge nelle prime bozze del dpcm. Tra le indicazioni c’è il divieto di conservare il Qr code contenuto nel green pass e rilevato dalle piattaforme digitali o dalle App durante la verifica quotidiana. Vietato espressamente anche l’uso per altri fini. Una tempistica, quella delle 48, in linea con la durata del Green Pass più breve.

Per chi non è vaccinato, infatti, e si sottopone a un tampone antigenico la Certificazione verde ha una validità di appena due giorni. Da qui la necessità di non richiedere con troppo anticipo il Pass ai lavoratori per evitare che nel frattempo scada. Per chi venisse allontanato dal lavoro perché sprovvisto di Green Pass saranno conteggiati come assenze anche i giorni festivi fino alla presentazione del certificato. Per le giornate di assenza ingiustificata, dovute alla mancata presentazione del Green Pass, “al lavoratore non sono dovuti né la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati, incluse tutte le componenti della retribuzione, anche di natura previdenziale, previste per la giornata lavorativa non prestata”.

SANZIONI E CONTROLLI. Inoltre, i giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione di ferie e comportano la corrispondente perdita di anzianità di servizio”. Nel caso in cui, con l’entrata in vigore dell’obbligo di esibire il certificato verde, “dovesse emergere una interruzione di servizio essenziale, il sindaco o il datore di lavoro, per le altre amministrazioni, potrà attivare, in via d’urgenza, convenzioni tra enti senza particolari formalità. Agli stessi fini potrà essere adottata ogni misura di riorganizzazione interna, come mobilità tra uffici o aree diverse, idonea a fronteggiare l’eventuale impossibilità di poter impiegare personale perché sprovvisto di Green Pass”.

Ma chi si occuperà dei controlli? Il soggetto preposto al controllo è il datore di lavoro, che può delegare questa funzione – con atto scritto – a specifico personale, preferibilmente con qualifica dirigenziale. Il controllo potrà avvenire all’accesso, evitando ritardi e code durante le procedure di ingresso, o successivamente, e potrà essere a tappeto o su un campione quotidianamente non inferiore al 20 per cento del personale in servizio, assicurando la rotazione e quindi il controllo di tutto il personale. Per le verifiche, sarà possibile usare l’applicazione gratuita Verifica C-19. Inoltre, si legge nel provvedimento, saranno fornite alle amministrazioni applicazioni e piattaforme volte a facilitare il controllo automatizzato, sul modello di quanto giù avvenuto per scuole e università.