Fiumi di soldi per comunicare. Cassa depositi e prestiti è la Cassa Spendi e Spandi

Il numero uno di Cassa depositi e prestiti Scannapieco è in scadenza. E l'istituto di via Goito stanzia milioni per la pubblicità.

Fiumi di soldi per comunicare. Cassa depositi e prestiti è la Cassa Spendi e Spandi

Da Cassa depositi e prestiti a Cassa Spendi e Spandi. Può tranquillamente ridefinirsi così l’istituto di via Goito, guidato dal draghiano Dario Scannapieco, in cerca di rinnovo l’anno prossimo. Una partita non facile, perché in caso di conferma la premier Meloni metterebbe la firma definitiva sulla continuità nelle scelte del governo precedente, di cui formalmente stava all’opposizione.

Il numero uno di Cassa depositi e prestiti Scannapieco è in scadenza. E l’istituto di via Goito stanzia milioni per la pubblicità

Per questo l’Istituto ha bisogno di ravvivare l’immagine, del tutto sparita negli ultimi anni, nonostante uno stuolo di circa cinquanta tra dipendenti e collaboratori alla comunicazione, assunti non si capisce per fare che cosa. All’inizio del mandato, infatti, la Cassa di Scannapieco aveva fatto sapere di voler tenere un profilo basso, in discontinuità con quanto aveva fatto l’Ad precedente, Fabrizio Palermo, in una logica di trasparenza sull’utilizzo del risparmio degli italiani. A capo di tutto, Scannapieco ha messo un dirigente, Marco Santarelli, strapagato pure questo, che già lo seguiva nella precedente esperienza in Bei. Un fedelissimo, insomma, com’è nella norma in un Paese dove il merito conta ma far parte del clan conta di più.

Da qualche tempo, però, Cassa depositi e prestiti ha cambiato idea, e cominciato a spendere. Proprio ieri ha assegnato altri 205.440 euro alla società Filmaster per servizi di produzione e attività di comunicazione. Appalto valido dodici mesi, prorogabili di un anno. Filmaster ha battuto col 4% di ribasso quattro concorrenti invitati dalla struttura di Santarelli. Uffici dai quali i soldi stanno uscendo a fiumi. È di pochi giorni fa l’emissione di obbligazioni per il mercato retail, sulla quale per i primi quattro giorni di prenotazioni non è stata comunicata una sillaba al mercato, nonostante una campagna pubblicitaria costosissima prima, durante e persino quando l’offerta era ormai esaurita, con l’aumento dei titoli da 1,5 a 2 miliardi di euro.

Cdp ha già circa 50 tra collaboratori e dipendenti che si occupano di stampa e immagine

Neppure il tempo di pagare le fatture all’agenzia Zenith, che ha gestito la pianificazione, e già si riparte con un nuovo appalto da 4,2 milioni più Iva, alle quali partecipano la solita Zenith, denstuX, Digital Angels e Mindshare. Guarda caso, sempre gli stessi che si vedono in quasi tutte le gare bandite dalle partecipate pubbliche. Con questi soldi si acquisteranno spazi su giornali e tv, anche se non su tutti come era prima. D’altra parte, la scadenza di Scannapieco incombe. E pazienza se a pagare sono i risparmiatori o le Fondazioni bancarie, azioniste Cdp che fanno da cane da guardia sulle spese dell’Istituto, ma poi qualche osso lo mollano se c’è in ballo il nuovo Cda, e magari il governo ha la pretesa di decidere chi metterci.