Secondo attacco contro la Flotilla per Gaza: colpita la nave Alma nel porto di Tunisi

Un secondo attacco ha colpito la Global Sumud Flotilla nel porto tunisino di Sidi Bou Said. Si tratterebbe di un altro drone

Secondo attacco contro la Flotilla per Gaza: colpita la nave Alma nel porto di Tunisi

Un nuovo episodio di tensione ha coinvolto la Flotilla per Gaza. La Global Sumud Flotilla (GSF) ha denunciato un secondo presunto attacco con drone contro una delle sue imbarcazioni, la Alma, mentre si trovava nel porto tunisino di Sidi Bou Said.

Secondo quanto riferito dagli attivisti, l’episodio è avvenuto nella notte del 9 settembre, intorno alle 23.21. L’imbarcazione, battente bandiera britannica e di proprietà spagnola, ha subito un incendio sul ponte superiore, successivamente domato. Non ci sono state vittime né feriti a bordo.

“È il secondo attacco in due giorni – ha dichiarato la Global Sumud Flotilla – e rappresenta un tentativo orchestrato per distrarre e far deragliare la nostra missione. Continuiamo imperterriti nel nostro viaggio pacifico per rompere l’assedio illegale di Israele sulla Striscia di Gaza e dimostrare solidarietà al suo popolo”.

Nonostante l’incidente, la Flotilla ha ribadito la volontà di proseguire la missione. “Nessun atto di aggressione ci fermerà – ha affermato Saif Abukeshek, membro del comitato direttivo della GSF –. Nei prossimi giorni saremo uniti in mare per chiedere la fine del genocidio e dell’occupazione, restando al fianco del popolo palestinese”.

Il clima nel porto tunisino si è fatto carico di tensione e sostegno. Dopo la notizia dell’attacco, una folla di sostenitori si è radunata a Sidi Bou Said, accendendo fumogeni e fuochi d’artificio in segno di solidarietà con la missione. La delegazione tunisina della Flotilla ha poi annunciato la partenza delle imbarcazioni alle 16 locali (le 17 in Italia), invitando i cittadini ad accompagnare l’iniziativa.

La Flotilla per Gaza, composta da diverse imbarcazioni internazionali, ha come obiettivo la consegna di aiuti umanitari alla popolazione palestinese e la denuncia del blocco imposto da Israele sulla Striscia di Gaza. Gli organizzatori hanno sottolineato che gli attacchi subiti non fermeranno il convoglio, deciso a portare avanti la propria missione pacifica.