Fondazioni bancarie illegali. Erogano soltanto briciole. Gli avanzi di gestione nel 2014 superano il 51%. Ma gli investimenti fissati dalla legge salgono solo del 3%

L’economia italiana è piena di scandali al sole. Le autostrade che non investono quanto dovuto e ciò nonostante chiedono concessioni più lunghe allo Stato, senza nessuno che si indigni. Le banche che per concedere piccoli crediti ai normali clienti chiedono l’analisi del sangue ma poi a signori come De Benedetti abbuonano due miliardi di debiti di Sorgenia, rilevando la società fallita. E che dire dello stesso Stato che paga i fornitori con ritardi mostruosi? C’è però uno scandalo che grida vendetta più di tutti e si chiama Fondazioni bancarie.

EX POLITICI
Un impero consegnato a un manipolo di ex politici che con poche eccezioni ha utilizzato queste casseforti come fosse roba loro. In molti casi sperperando miliardi di euro. I casi delle Fondazioni Monte dei Paschi di Siena e Carige sono esemplari. Pur disponendo di patrimoni giganteschi, queste due Fondazioni sono quasi fallite. Il motivo? Sono andate contro la legge. La norma che ha istituito questi soggetti è d’altronde chiarissima: le Fondazioni bancarie devono usare il loro patrimonio per restituire benefici alle collettività locali attraverso attività filantropiche, di sostegno alla cultura, alla sanità e al terzo settore. Cosa fanno invece queste Fondazioni? Giocano al Risiko bancario, fanno sentire il loro peso negli assetti di potere, dettano le regole del gioco persino a un ministro dell’Economia come Pier Carlo Padoan, troppo impegnato a partecipare a convegni vari per riuscire a nominare i vertici della Cassa Depositi e Prestiti. Facendo così – anziché dedicarsi ai compiti d’istituto – queste Fondazioni hanno tradito la legge. Con i risultati che conosciamo, spacciati per “grande contributo alla stabilità del sistema bancario” giusto dai giornaloni nazionali nei quali le stesse Fondazioni fanno il bello e il cattivo tempo grazie alle banche che controllano.

POTERI FORTI
L’ultima infrazione alla legge – senza che ci sia un solo magistrato che dica niente – è di ieri. L’associazione delle Fondazioni, l’Acri, guidata da Giuseppe Guzzetti, un signore che di potere se ne intende da decenni, ha annunciato che l’anno scorso gli enti hanno aumentato gli avanzi di gestione del 51%, (grazie alle azioni bancari che si tengono strette) e i proventi del 52,6%, ma le erogazioni sono cresciute solo del 3,1%. In un Paese normale Guzzetti & C. non sarebbero sereni. E qualcuno li chiamerebbe seriamente a rendere conto. Cosa che qui però scandalosamente non si usa.