Fontana inadatto a governare. Sarà ricordato solo per i camici. Parla il capogruppo 5 Stelle al Pirellone, De Rosa

“Il bilancio post-Covid approvato non pensa alle fascepiù deboli e fragilima regala cioccolatini ai soliti fortunati”

Fontana inadatto a governare. Sarà ricordato solo per i camici. Parla il capogruppo 5 Stelle al Pirellone, De Rosa

“L’ennesimo duro colpo inferto dal centrodestra all’immagine e alla reputazione della Regione Lombardia”, perché la giunta Fontana “sarà ricordata come quella dei camici del cognato, dei conti in Svizzera, degli scandali ‘mensa dei poveri’ e ‘Film Commission’ e degli anziani in coda al freddo per il vaccino”. Una descrizione al vetriolo quella offerta dal capogruppo M5S in Regione Lombardia, Massimo De Rosa, dopo la notizia della chiusura delle indagini sull’ormai famosa inchiesta “camici” dalla quale, secondo i pm, sarebbe emerso che il governatore Attilio Fontana “ha anteposto interesse personale a quello pubblico”.
Si va dunque verso il rinvio a giudizio per Attilio Fontana. La sorprende?
“Purtroppo per la Lombardia, tutto procede come previsto. Ovviamente non si tratta di una condanna e alla magistratura deve essere lasciato il tempo per lavorare. Intanto, il probabile rinvio a giudizio per frode in pubbliche forniture, accusa di enorme gravità per un pubblico amministratore, è l’ennesimo duro colpo inferto dal centrodestra all’immagine e alla reputazione della Lombardia. Questa giunta sarà ricordata come quella dei camici del cognato, dei conti in Svizzera, degli scandali “mensa dei poveri” e “Film Commission” e degli anziani in coda al freddo per il vaccino perché Aria Lombardia, il loro modello di gestione, non era in grado di mandare un sms”.
Al di là dell’esito giudiziario, perché il giudizio sull’operato del governatore è negativo?
“Il giudizio politico è netto: il Presidente in carica non si è mostrato in grado di fare gli interessi dei lombardi e con questa inchiesta ha trascinato la Lombardia, come i suoi predecessori, Maroni e Formigoni, nelle aule dei tribunali. I lombardi, che stanno ripartendo nonostante i disastri del centrodestra, meritano una guida al di sopra di ogni sospetto”.
Crede che politicamente sia l’unico responsabile?
“Il Presidente della Giunta rappresenta la Regione, dirige la politica generale della Giunta e ne è responsabile. Certo c’è anche chi, come Nino Caianiello, detto il “mullah”, il “ras delle nomine” del centrodestra in Lombardia, arrestato per corruzione il 7 maggio 2019 nell’ambito dell’inchiesta “Mensa dei poveri”, definisce Fontana come un semplice “front office”. Ovviamente io preferisco credere che il centrodestra abbia lasciato amministrare la Lombardia ad un uomo pienamente responsabile delle proprie azioni e decisioni e che di queste non deve rispondere solo ai cittadini lombardi”.
In questo periodo avete bollato come “negativo” e “deprimente” il bilancio presentato dalla Giunta in Regione. Perché?
“Hanno definito la pandemia come uno tsunami, come una guerra. In questo dopoguerra, con questa legge di bilancio, il centrodestra ha distribuito cioccolatini per i soliti pochi fortunati, dimenticando coloro i quali hanno avuto la forza di non cedere di fronte alle difficoltà di questo periodo, ma che ora vivono un momento di grande fragilità. Parliamo di imprese, lavoratori del mondo della cultura e del turismo, pazienti che affrontano le difficoltà legate al post covid, persone con disabilità, anziani e studenti. In un bilancio, dove per i fragili non c’è nulla, Regione Lombardia è riuscita a trovare otto milioni di euro di investimento extra per potenziare la propria comunicazione. Che il centrodestra abbia bisogno di ricostruirsi un’immagine dopo i ripetuti episodi di incompetenza è evidente a tutti, ma è insopportabile lo faccia a spese dei cittadini”.
Siete però riusciti a “salvare il salvabile” con emendamenti e ordini del giorno rivolti alle persone più fragili. Viene da pensare allora che erano state dimenticate da chi amministra la Regione…
“Le risorse sono scarse e, purtroppo, spese male, da qui il nostro voto contrario. Si salva il salvabile, grazie al nostro lavoro emendativo, con un maggiore impegno della Lombardia a favore delle persone più fragili e per l’ambiente. Saranno sostenuti e aiutati coloro che hanno subìto danni da Covid, il decorso della malattia può essere molto duro. Sarà potenziata l’assistenza domiciliare delle persone con disabilità, saranno sostenute le persone autistiche nell’accesso al lavoro e si avvierà uno studio generale sulla salute dei lombardi anche per migliorare la prevenzione. Rispetto al bisogno di salute dei lombardi, in generale, la Lombardia ha davvero troppo poco a bilancio”.

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