La tregua politica in Francia seguita alle elezioni legislative anticipate del luglio 2024 sembra ormai destinata a concludersi. Secondo un sondaggio Ifop-Fiducial per Sud Radio, il 56% dei cittadini francesi si dichiara favorevole alla sfiducia del governo guidato dal premier centrista François Bayrou. Un segnale netto che conferma il crescente malcontento verso l’esecutivo e riapre il dibattito su un possibile ritorno alle urne.
I dati del sondaggio mostrano un’impennata di 13 punti rispetto a gennaio 2025 tra coloro che sostengono l’ipotesi di una mozione di sfiducia. L’insoddisfazione verso Bayrou, la cui popolarità è tra le più basse mai registrate da un primo ministro nella Quinta Repubblica, trova consensi trasversali: l’87% degli elettori de La France Insoumise (sinistra radicale) e il 67% di quelli del Rassemblement National (estrema destra) chiedono la fine del governo. Seguono gli elettori degli Ecologisti (60%) e del Partito Socialista (56%). Più tiepidi, invece, i Repubblicani (35%) e soprattutto i sostenitori del partito presidenziale Renaissance, tra i quali solo il 18% si dichiara favorevole alla sfiducia.
Il clima è reso ancora più instabile dal fatto che, già dalla prossima settimana, il presidente Emmanuel Macron riacquisterà il potere di scioglimento dell’Assemblea Nazionale. Secondo la Costituzione francese, infatti, il capo dello Stato non può sciogliere il Parlamento una seconda volta entro un anno dalla precedente decisione. Il vincolo sta per scadere.
Francia nel caos, il 56% dei cittadini vuole la sfiducia al governo Bayrou: cresce la pressione su Macron per nuove elezioni
E mentre Bayrou fatica a mantenere saldo l’equilibrio in un Parlamento senza maggioranza, la tentazione di tornare alle urne si fa sempre più concreta anche nell’opinione pubblica. Il 50% dei francesi è favorevole a un nuovo scioglimento dell’Assemblea e all’indizione di elezioni legislative nei prossimi mesi, con un aumento di 9 punti rispetto a giugno 2025. Tuttavia, solo il 34% ritiene che Macron si deciderà davvero a farlo.
Anche in questo caso, la spinta al voto è forte tra le opposizioni: il 62% dei simpatizzanti delle forze di sinistra e ben il 68% degli elettori di Reconquête e Rassemblement National chiedono di tornare alle urne. La maggioranza presidenziale, al contrario, appare più prudente: solo il 29% dei suoi elettori approverebbe un nuovo scioglimento.
La decisione di Macron del 9 giugno 2024 – lo scioglimento dell’Assemblea all’indomani delle elezioni europee vinte dall’estrema destra – aveva colto tutti di sorpresa. Ma le elezioni legislative anticipate in Francia non hanno prodotto la stabilità auspicata: il nuovo Parlamento, insediatosi a luglio, è rimasto frammentato e senza una chiara maggioranza. Ora, a un anno di distanza, lo scenario di un nuovo voto si riaffaccia con forza nel dibattito pubblico, mentre il presidente riflette sulle prossime mosse.