Fratelli d’Italia allo sbando. Segna un clamoroso autogol sullo stupro a Piacenza e sulle devianze giovanili

Fratelli d'Italia allo sbando: il partito di Giorgia Meloni accelera la sua caduta tra gaffe e clamorosi autogol in campagna elettorale.

Fratelli d’Italia allo sbando: il partito di Giorgia Meloni accelera la sua caduta prima con la diffusione del video sullo stupro a Piacenza e poi con la card sulle devianze giovanili che inglobano fragilità dell’adolescenza e dipendenze.

Fratelli d’Italia allo sbando. Segna un clamoroso autogol prima sullo stupro a Piacenza…

La coalizione di centrodestra sembra essere la favorita alle elezioni del prossimo 25 settembre, trainata soprattutto dal successo che Fratelli d’Italia ha riscosso restando all’opposizione in ognuno dei tre esecutivi che si sono alternati durante l’ultima legislatura. Eppure, proprio il partito di Giorgia Meloni sta collezionando una raffica gaffe e figuracce. Prima c’è stato il video dello stupro a Piacenza postato sui social della leader di FdI, poi la card sulle devianze giovanili che inglobano, oltre all’uso di droghe, anche anoressia e obesità. In piena campagna elettorale, quindi, i passi falsi del partito considerato dai sondaggi il primo d’Italia non stanno facendo altro che accelerarne la caduta rovinosa. Ma alla Meloni poco importa e persiste nella difesa delle sue posizioni.

Sul video dello stupro a Piacenza, in particolare, dopo le critiche di Enrico Letta o quelle del senatore del M5S Stefano Patuanelli e del leader del terzo polo Carlo Calenda, molti esponenti della politica italiana – come anche la candidata del Pd Elly Schlein – hanno chiesto alla leader del centrodestra di rimuovere la clip. Giorgia Meloni, però, ha fatto orecchie da mercante e le richieste sono cadute nel vuoto. A intervenire, poi, complice anche l’intervento del Garante della privacy che ha aperto un’istruttoria sulla diffusione selvaggia dell’atroce filmato, è stato Twitter che ha rimosso d’autorità il post incriminato. La medesima scelta è stata operata anche da Facebook lasciando il capo di FdI orfana della sua battaglia.

…e poi sulle devianze giovanili

La condivisione del video dello stupro a Piacenza, però, è stata solo la punta dell’iceberg. A stretto giro, è arrivata anche la card sulle devianze giovanili rivendicata da Fratelli d’Italia. “Combattere le droghe, le devianze e crescere generazioni di nuovi italiani sani e determinati”, ha detto la Meloni nel video diffuso sui social nella giornata di domenica 21 agosto per spiegare quale sarà l’importanza degli stanziamenti destinati allo sport nel governo che è convinta di presiedere dopo le elezioni del 25 settembre.

Nella stessa frase, alla parola “devianze”, è stato contrapposto il termine “sani”, scatenando una nuova pioggia di polemiche. Molti si sono scagliati contro il linguaggio che rievoca la campagna di comunicazione del Ventennio Fascista ma ancora di più solo quelli che hanno contesto il messaggio diffuso dalla leader di FdI rimarcandone la gravità.

Nella giornata di lunedì 22 agosto, poi, per rispondere agli attacchi di Enrico Letta che ha lanciato l’hashtag #vivaledevianze, sul profilo Twitter ufficiale del partito è stata pubblicata una card che riportava quanto segue: “Devianze giovanili: droga, tabagismo, ludopatia, autolesionismo, obesità, anoressia, bullismo, baby gang, hikikomori”.

Una lista folle che ingloba tra le “devianze” una lunga lista di fragilità tipiche dell’età adolescenziale o che afferiscono al gruppo delle dipendenze.

Contro la lista di devianze, si è scagliato il candidato dem Filippo Sensi che, nell’ultimo anno, si è battuto per l’approvazione del bonus psicologico. “Questa lista di ‘devianze giovanili’ non è solo schifosa. È un oltraggio a tutte quelle persone che soffrono, che combattono, che vivono la loro vita. L’obesità, una devianza? L’anoressia? L’autolesionismo? Venitelo a dire alle famiglie, alle persone. Oltre la vergogna più nera”.

La rimozione della card

La card, bersagliata da mezza Italia, è rapidamente scomparsa dai social, seguita da un nuovo video della Meloni che ha tentato di raddrizzare il tiro nel quale ha evitato di elencare patologie o dipendenze. Una precisazione, quella dell’aspirante Presidente del Consiglio strutturata come una risposta agli attacchi ricevuti e non come una marcia indietro.

In particolare, la leader di FdI ha continuato ad arrampicarsi sugli specchi, affermando: “Non lo voglio dire con le parole mie, se voi aprite Internet, Wikipedia dice che le devianze sono comportamenti che violano le norme. Ancora meglio: il sito adolescenza.it, un sito che si occupa dei ragazzi dal punto di vista scientifico, ci spiega meglio il tema delle devianze giovanili, dicendo che ‘in adolescenza tali comportamenti si possono manifestare con modalità che si differenziano per persistenza e gravità da atteggiamenti più di natura oppositiva, quali disobbedire o mentire, la violazione delle leggi, l’uso e l’abuso di sostanze stupefacenti, il vandalismo e la violenza contro la persona’. Enrico Letta: viva le devianze?”.