Fratoianni: “Sul Pnrr a un passo dall’autogol”

Per il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, stiamo buttando via una formidabile leva per lo sviluppo.

Fratoianni: “Sul Pnrr a un passo dall’autogol”

Dall’Europa è arrivato l’ennesimo richiamo a Roma sul Pnrr. Nicola Fratoianni, deputato e segretario di Sinistra Italiana, che ne pensa?
“Che siamo di fronte a una situazione molto problematica e rischiosa per il nostro Paese. Il governo ormai da mesi non fa che annunciare, una settimana sì e una no, problemi mai meglio definiti nell’applicazione delle misure necessarie a spendere risorse decisive del Pnrr, allude a fantomatiche rimodulazioni di cui però non dà dettagli e ogni giorno di più rischia di avvicinare il nostro Paese a un clamoroso autogol, non tanto nei confronti della cosiddetta credibilità in Europa, quanto rispetto agli interessi materiali del Paese. Il Pnrr rappresenta una formidabile leva per la trasformazione del nostro Paese nel segno della transizione, della digitalizzazione, ma anche dell’efficientamento del sistema sanitario nazionale. E la verità è che su questo e su molto altro il rischio è di trovarsi di fronte a una pericolosa dispersione delle risorse. C’ erano, ci sono ed è possibile naturalmente esprimere dubbi e rilevare criticità nell’impianto che è stato costruito intorno al Piano ma oggi la priorità assoluta resta quella di spendere efficacemente queste risorse”.

Il ministro Raffaele Fitto ha detto che la prossima settimana sarà inviata la relazione al Parlamento.
“Meno male, la leggeremo. Ma anche qui non siamo al primo passaggio, ci sono state già altre audizioni, altre occasioni, e tra l’una e l’altra continuano a riprodursi allarmi e segnali contraddittori. Una volta per tutte è arrivato il momento in cui il Parlamento e il Paese in modo esaustivo vengano messi a conoscenza dello stato dell’arte, dei problemi che ci sono e delle soluzioni che il governo intende mettere in campo per superarli”.

Il ministro Adolfo Urso incolpa i governi precedenti.
“Che il governo che arriva accusi i precedenti, anche dopo molti mesi dal suo insediamento, è una pratica usurata e fastidiosa. Noi siamo di fronte non a un terreno di battaglia politica come un altro ma a un’occasione che riguarda l’interesse generale del Paese. C’è bisogno di rinegoziare, rimodulare? Si dica dove e come, ma occorre mettere in campo ogni energia per spendere queste risorse”.

La convincono i due miliardi stanziati dal governo per l’alluvione in Emilia-Romagna?
“Fatto salvo un problema di prospettiva che riguarda le politiche di contrasto alla crisi climatica senza cui non c’è risposta a quello che è accaduto e che rischia di accadere ancora, siamo di fronte a un punto problematico in cui le risorse individuate, di cui non discuto l’entità, da quello che abbiamo potuto capire, riservandoci di studiare bene i testi quando li avremo, afferiscono alle dotazioni dei ministeri. Se si interviene su quei fondi vuol dire che vengono sottratti ad altre voci di spesa. Forse si poteva intervenire diversamente. Per esempio sugli extra-profitti delle grandi multinazionali dell’energia peraltro costruiti su politiche che aggravano la crisi climatica e sono in quale modo corresponsabili anche di quello che è accaduto in Emilia-Romagna”.

 

Leggi anche: Di questo passo addio al Pnrr. Ultimo avviso dell’Ue alla Meloni. Bruxelles: subito le modifiche al Piano o stop alle rate. Ma Fitto si arrampica sugli specchi e rinvia i chiarimenti