È saltato il vertice Trump-Putin in Ungheria e ora la casa Bianca parla di nuove sanzioni contro la Russia. Sembra una farsa. Ma Trump è un pazzo?
Betta Mancini
via email
Gentile lettrice, magari fosse solo un imperatore pazzo: si troverebbe l’antidoto per neutralizzarlo. La verità è che Trump è un personaggio anomalo e a nulla vale paragonarlo a figure mitologiche del passato come Idi Amin Dada, dittatore dell’Uganda dal ‘71 al ’79, che pare mangiasse carne umana. Le bizzarrie di Trump non sono pazzia, sono un uso strumentale dell’imprevedibilità: una specie di caos controllato. A ciò si sovrappongono poi altri elementi, psicologici e affaristici, come dimostra il rapporto con la Russia. Trump è frustrato perché, pur con la sua imprevedibilità, non riesce a scalfire la rocciosa razionalità di Putin e questo gli provoca un complesso d’inferiorità: “Le telefonate con Putin vanno bene, ma poi non succede nulla” ha detto l’altro giorno. Da una parte sogna di mettere fine alla guerra ucraina, perché appagherebbe la sua vanità e potrebbe aggiudicargli l’anno prossimo il Nobel per la pace. Dall’altra è spinto a proseguire la guerra da un becero calcolo economico. Come spiega Sergey Karaganov, ideologo di Putin: “Trump non ha interesse a fermare la guerra, se non quello della vanagloria personale. Lui e l’America ricavano benefici economici dalla guerra, prosciugando l’Europa, costretta a comprare armi americane per rifornire Kiev”. È semplice, no? Vedremo se alla fine prevarranno le ragioni di bottega o quelle narcisistiche. In quest’ultimo caso ci chiederemo: “Fu vera vanagloria? Ai posteri l’ardua sentenza”.
Inviate le vostre lettere a: La Notizia – 00195 Roma, via Costantino Morin 34 redazione@lanotiziagiornale.it