Incidente funivia Mottarone: la causa è la rottura del cavo portante. Gli altri cavi non risultano danneggiati

Secondo la prima ricostruzione, il cavo portante si è staccato all'altezza dell'ultimo pilastro della funivia Mottarone e la cabinovia si è staccata. Un volo di una quindicina di metri, in seguito al quale la cabinovia è rotolata a valle, finendo la corsa contro gli alberi

Incidente funivia Mottarone: la causa è la rottura del cavo portante. Gli altri cavi non risultano danneggiati

È morto uno dei bambini ricoverati al Regina Margherita di Torino per le gravissime lesioni riportate nell’incidente della funivia Stresa-Mottarone. Lo hanno riferito fonti mediche dell’ospedale. Era stato intubato in Rianimazione. Con la sua morte salgono a 14 le vittime

Vittime funivia Montarone: muore anche il bambino ricoverato

Il bambino, di un’età presumibilmente di 9 anni era giunto in ospedale nel primo pomeriggio di oggi in condizioni molto gravi ed aveva avuto un arresto cardiaco. Restano molto critiche anche le condizioni dell’altro piccolo, rimasto ferito, di circa 5 anni, sottoposto ad un intervento chirurgico per la stabilizzazione delle fratture agli arti. Un cavo della funivia del Mottarone, in Piemonte, si è spezzato a 100 metri dalla vetta e la cabina è precipitata.

Il tenente il colonnello Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Verbania, ha detto che si è staccato un cavo portante. “C’è un cavo tranciato, gli altri sono intatti, ma le questioni tecniche competono ad altri”. “Al momento non risultano problemi di manutenzione – aggiunge – ma faremo tutti gli accertamenti possibili”.

Tragedia funivia Mottarone: la rottura del cavo portante

Secondo quanto riferito dalla sindaca di Stresa, Marcella Severino, la causa sarebbe la rottura di una fune traente: degli escursionisti hanno sentito un forte sibilo e hanno visto la funivia retrocedere velocemente: quando è arrivata al pilone è stata sbalzata via, ha fatto due, tre balzi e poi si è fermata contro gli alberi. Nove corpi erano all’interno del relitto della cabina, gli altri sono stati trovati all’esterno.

Secondo la prima ricostruzione, “il cavo portante si è staccato all’altezza dell’ultimo pilastro – spiega – e, nonostante dovrebbero esserci dispositivi di sicurezza, la cabinovia si è staccata”. Un volo di una quindicina di metri, in seguito al quale “la cabinovia è rotolata a valle, finendo la corsa contro gli alberi”. Gli altri cavi, invece, non risultano danneggiati. “Per motivi sanitari (legati alle misure anti-Covid, ndr) – conclude il colonnello Santacroce – viaggiava un numero inferiore di persone”, altrimenti il bilancio delle vittime avrebbe potuto essere ancora più grave.

“Un cavo di acciaio – dovrebbe essere il cavo portante della cabinovia – si è staccato” e questo ”ha portato la cabinovia a sganciarsi dal resto dei cavi che sono rimasti integri”. Si tratta di ”due file di cavi” e ”sarà da chiarire” perché la cabinovia – rimasta chiusa durante il lockdown e riaperta da poco – è caduta nel vuoto ”all’altezza dell’ultimo pilastro”, ha detto Giorgio Santacroce, tenente colonnello del Nucleo operativo di Verbania, all’AdnKronos.

Chi sono le vittime della funivia Stresa-Mottarone

Secondo quanto riferito dalla sindaca di Stresa, Marcella Severino, i turisti morti nello schianto della cabina della funivia del Mottarone sono di diverse nazionalità. “C’erano italiani, ma anche famiglie provenienti dall’estero”. Secondo indiscrezioni si tratterebbe di persone provenienti da Israele e dalla Polonia. “I carabinieri – ha concluso la sindaca – stanno informando in questi momenti le famiglie delle vittime”.

Le persone che viaggiavano sulla funivia al momento dello schianto sarebbero state 15: al Regina Margherita di Torino è ricoverato un bambino. Gli altri 14 passeggeri sarebbero tutti deceduti. Nove corpi sono stati ritrovati all’interno del relitto della cabina mentre tre cadaveri sono stati trovati all’esterno.

“Due escursionisti hanno sentito un grosso fischio e hanno visto che questa cabina che stava arrivando in vetta si è messa di colpo a retrocedere velocemente, poi ha preso un pilone ed è sbalzata, ha fatto due balzi sul terreno scosceso e si è fermata contro degli abeti”. A raccontare la dinamica dell’incidente sul Mottarone, fatta da due testimoni oculari, è il sindaco di Stresa (Verbania) Marcella Severino.

La tragedia della funivia Stresa-Mottarone: i nomi delle vittime

La tragedia della funivia del Mottarone ha colpito quattro famiglie, due residenti in Lombardia, una in Emilia Romagna e una in Calabria. In particolare, una famiglia residente a Pavia era di origini israeliane. A seguire l’elenco di 12 delle 14 vittime.

– Biran Amit, nato in Israele il 2 febbraio 1991 e residente a Pavia
– Peleg Tal, nata in Israele il 13 agosto 1994 e residente a Pavia
– Biran Tom, nato a Pavia il 16 marzo 2019 e residente a Pavia
– Cohen Konisky Barbara, nata in Israele l’ 11 febbraio del 1950
– Cohen Itshak, nato in Israele il 17 novembre 1939
– Shahaisavandi Mohammadreza, nato in Iran il 25 agosto 1998, residente a Diamante (Cosenza)
– Cosentino Serena, nata a Belvedere Marittimo (Cosenza) il 4 maggio del 1994 e residente a Diamante (Cosenza)
– Malnati Silvia, nata a Varese il 7 luglio del 1994, residente a Varese
– Merlo Alessandro, nato a Varese il 13 aprile del 1992, residente a Varese
– Zorloni Vittorio nato a Seregno, Milano, l’8 settembre del 1966, residente a Vedano Olona (Varese)
– Gasparro Angelo Vito, nato a Bari il 24 aprile 1976, residente a Castel San Giovanni (Piacenza) – Pistolato Roberta, nata a Bari il 23 maggio del 1981, residente a Castel San Giovanni (Piacenza)

Roberta Pistolato, 40 anni proprio oggi, e Angelo Vito Gasparro, 45, morti nell’incidente di Mottarone, erano coniugi residenti nel Piacentino, entrambi originari di Bari La coppia, residente da tempo a Castelsangiovanni, si trovava in gita al lago Maggiore per festeggiare il compleanno di lei. La famiglia in Puglia però non ha più avuto sue notizie dalle 11, quando la 40/enne ha inviato alla sorella l’ultimo sms: “Stiamo salendo in funivia”. Roberta era fresca di studi in Medicina e lavorava come guardia medica alla Asl di Piacenza.

La manutenzione della funivia Stresa-Montarone

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha istituito una Commissione. Avrà il compito di “individuare le cause tecniche e organizzative” che hanno provocato il gravissimo incidente della funivia di Stresa.

Gli uffici competenti del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, il Mims, hanno riferito che “la revisione generale dell’impianto è avvenuta nell’agosto del 2016”. In merito alla tragedia della funivia del Montarone, si legge in una nota del Mims, gli esperti hanno reso noto che “i controlli si sono poi susseguiti a luglio del 2017 e successivamente, tra novembre e dicembre 2020, sono stati effettuati controlli specifici sulle funi.

In particolare, a novembre del 2020 sono stati effettuati controlli magnetoscopici sulle funi portanti, sulle funi traenti e sulla fune soccorso”. Infine, a dicembre 2020 una società specializzata ha effettuato “l’esame visivo delle funi tenditrici”.

Il precedente della funivia del Mottarone

La capienza della funivia Mottarone, dove oggi sono morte 14 persone tra cui due bambini, “era limitata dalle misure anti Covid”. Cosi il procuratore di Verbania, Olimpia Bossi, che indaga sulle cause del crollo della cabina. “La funivia aveva quasi terminato la sua corsa, le verifiche riguarderanno l’intera dinamica”, aggiunge E precisa che “le vittime le abbiamo quasi tutte identificate. Ma preferiamo attendere a dare i nomi perché stiamo avvisando le famiglie”. L’intera area, compresi arrivo e partenza, è stata posta sotto sequestro.

Il 12 luglio del 2001 la funivia della tratta Stresa-Mottarone finì all’attenzione delle cronache per un incidente che per alcune ore tenne col fiato sospeso 40 turisti stranieri. Tutti rimasti bloccati dalle 11 della mattina nella cabina a 25 metri di altezza. La causa fu un accavallamento della fune trainante e di quella portante. Forse per il forte vento o un improvviso black out di energia elettrica. Non mancarono i momenti di suspense nelle fasi di recupero dei passeggeri (inglesi, francesi e olandesi), fatti scendere con l’aiuto di due soccorritori equipaggiati con un verricello.