Gay Pride a Milano, passa la mozione M5S: il Pirellone arcobaleno spacca la maggioranza

Gay Pride a Milano, passa la mozione 5 Stelle: il Pirellone arcobaleno spacca la maggioranza. La Lega sul piede di guerra

Gay Pride a Milano, passa la mozione M5S: il Pirellone arcobaleno spacca la maggioranza

Il Pirellone, sede del Consiglio Regionale della Lombardia, si colorerà nelle notti dell’1 e del 2 luglio di arcobaleno. Un gesto simbolico ma di vicinanza verso le battaglie della comunità Lgbtq+, proprio nel giorno in cui la città di Milano ospiterà il Pride 2022, dopo due anni turbolenti a causa della pandemia.

La maggioranza si spacca sul Gay Pride

L’iniziativa, approvata dal Consiglio Regionale, è arrivata dal Movimento 5 Stelle con una mozione a prima firma del consigliere Simone Verni. L’approvazione è arrivata con voto segreto: 39 consiglieri hanno votato a favore e 24 contro dimostrando come il centrodestra si sia praticamente “spaccato” nel voto.

“Da un lato – commenta il consigliere Verni – il segnale potrebbe essere positivo perché probabilmente all’interno della maggioranza ci sono differenti sensibilità. Dall’altro lato temo che con il voto segreto possano entrare in gioco dinamiche di partito”.

A rivendicare il suo “no” alla mozione è stata la consigliera leghista Silvia Scurati, secondo cui la richiesta di illuminazione della facciata del Pirellone è “un’inutile ostentazione che nulla ha a che fare con la difesa dei diritti civili”. Il commento all’approvazione della mozione arriva anche dalla consigliera della Lega, Alessandra Cappellari, assente per motivi di salute in Consiglio. Per lei “la passerella del gay pride non è altro che una carnevalata fuori stagione che rappresenta solo una parte degli omosessuali, ovvero quella politicizzata ed estremista”.

A loro risponde il consigliere Verni: “È sbagliato identificare in singoli gesti ed episodi isolati quello che è lo spirito di tutto il Pride. Si tratta di una parata colorata ma sempre corretta. Gli episodi isolati sono sempre stati condannati, ma non si può continuamente semplificare il tema e generalizzare”.

Ma non è tutto. La mozione, infatti, impegna la Giunta a delegare il Presidente del Consiglio regionale o un Assessore o un Consigliere regionale a partecipare Pride indossando la “fascia istituzionale”, al fine di ribadire l’impegno di Regione Lombardia volto a superare qualsiasi forma di discriminazione e disuguaglianza.

“Mi auguro – continua Verni – che il presidente Attilio Fontana voglia indossare la fascia. In questo modo potrebbe accorgersi che il Pride è un momento gioioso e colorato ma per niente offensivo. Io ho già inviato una comunicazione per ribadire la mia disponibilità a indossare con estremo orgoglio la fascia per rappresentare il Consiglio Regionale in questo evento”.

L’approvazione della mozione è un ulteriore passo avanti nella discussione, in Regione Lombardia, del tema dei diritti. Infatti, è partito poco più di un mese fa l’iter di discussione della Pdl 109 dedicata alla memoria della consigliera Iolanda Nanni – ‘Norme contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere’ – il progetto di legge regionale contro le discriminazioni omolesbobitransfobiche.

La Lombardia, infatti, è una delle regioni in ritardo sul tema. Sono nove le regioni che dispongono già di una legge analoga (Piemonte, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Campania e Sicilia) mentre in altre tre è stata depositata una proposta di legge (Lazio, Puglia e Campania).

Si tratta di piccoli passi, importanti, verso una comunità che da sempre chiede di essere ascoltata e sostenuta. Un doppio appuntamento simbolico ma concreto, quello del Pirellone illuminato con i colori dell’arcobaleno e quello della vicinanza del Consiglio Regionale durante il Pride. “Per noi – conclude il consigliere Verni – nessuno deve rimanere indietro”.

Arianna Neri