Gaza, da Meloni non arriva la condanna di Netanyahu: “Una crisi umanitaria innescata dall’attacco di Hamas”

Neanche le 60mila vittime civili di Gaza spingono Meloni a pronunciare la parola "condanna". Lo sterminio? "Tutto è iniziato da Hamas"

Gaza, da Meloni non arriva la condanna di Netanyahu: “Una crisi umanitaria innescata dall’attacco di Hamas”

Chi si aspettava (pochi in verità) uno moto di orgoglio politico, di indipendenza, o anche solo una semplice presa di posizione umanitaria della premier-madre-donna-cristiana Giorgia Meloni nei confronti dello sterminio in corso a Gaza, anche ieri è rimasto deluso. Rispondendo al “premier time” alla Camera a un’interrogazione dell’Avs Angelo Bonelli, la presidente del Consiglio ha confermato che il governo italiano continuerà a fare quanto fatto fino a oggi per la tragedia palestinese: cioè assolutamente nulla.

Quelle lunghe conversazioni con Netanyahu

“In questi mesi a più riprese ho sentito il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sono state conversazioni spesso difficili, in cui ho sempre richiamato l’urgenza di trovare una strada per terminare le ostilità e rispettare il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario”, ha detto Meloni in aula, “Una richiesta che rinnovo anche oggi, a fronte di una situazione umanitaria a Gaza che non ho difficoltà a definire sempre più drammatica e ingiustificabile”.

E già con queste poche frasi Meloni ha dimostrato la volontà di negare l’innegabile, che quello in corso a Gaza è un genocidio, non una grave “situazione umanitaria”. Inoltre, affermando di aver richiamato Netanyahu al rispetto del diritto internazionale e umanitario, ha implicitamente confermato che Israele quel diritto l’ha violato. Costantemente. E che quindi quello Stato andrebbe sanzionato, isolato, messo nelle condizioni di non uccidere oltre. Invece “non è intenzione del governo richiamare l’ambasciatore italiano in Israele” ha chiarito Giorgia.

Per Meloni Gaza è solo colpa di Hamas

“Non abbiamo condiviso”, ha poi aggiunto, “diverse scelte, non condividiamo le recenti proposte del Governo israeliano e non abbiamo mancato di dirlo ai nostri interlocutori, consapevoli però che non è stata Israele a iniziare le ostilità e che c’era un disegno, come ho detto varie volte, alla base dei disumani attacchi di Hamas, della crudeltà rivolta contro gli ostaggi. Quello era un disegno che puntava all’isolamento e questo non può non farci riflettere su quanto sarebbe pericoloso assecondare il disegno dei terroristi, che non si sono fatti scrupoli a sacrificare la vita sia di israeliani che di palestinesi pur di perseguire i propri scopi”. Quindi la logica dell’azione politica italiana è non condannare esplicitamente Israele che ha ucciso 60mila civili, per non fare il gioco dei terroristi.

“Continueremo” ha però assicurato la premier, “a impegnarci per una cessazione permanente delle ostilità. In questo quadro credo che non ci debbano essere da parte nostra ambiguità nel pretendere che Hamas rilasci immediatamente gli ostaggi, deponga le armi, nel dire che non c’è spazio per una presenza di Hamas nella Striscia in un futuro Stato palestinese”.

“Italia sempre in prima fila”

E, forse per lavarsi la coscienza, ha terminato dicendo che fin dall’inizio del conflitto il governo italiano è stato in prima fila tanto sul piano diplomatico quanto sul piano umanitario. Un ruolo che viene riconosciuto da tutti gli attori in campo. Oggi abbiamo evacuato altre 34 persone, tra cui 14 bambini”. Di certo c’è anche il silenzio prolungato del ministro degli Esteri Antonio Tajani su Gaza e la sua contrarietà all’arresto del presunto criminale Netanyahu, su mandato della Corte penale internazionale, qualora dovesse atterrare nel nostro Paese.

Bonelli: “Calcolo politico per non irritare gli Usa e vendere armi a Israele”

Affermazioni che hanno indignato le opposizioni, a partire da Bonelli, che ha replicato: “Sono inorridito, indignato dalla sua ipocrisia. Non ha avuto il coraggio di condannare i fatti criminali che stanno accadendo” a Gaza. “Ma lei da madre come si sente a vedere uccisi 18.000 bambini?”, ha chiesto.

“Non ha il coraggio di condannare Netanyahu e i ministri del governo che dicono che bisogna bombardare i depositi alimentari” e questa “la trovo francamente un’ipocrisia, che di fronte all’orrore che stiamo vedendo, lei non è in grado di esprimere una parola di condanna, di dare sanzioni a chi uccide bambini, le stesse che avete deciso per la Russia”.

E poi l’affondo: “Io le dico perché lei sta facendo questo, signora Presidente. Perché lei sta facendo un calcolo politico. È più importante mantenere il suo potere, non inimicarsi Israele, non inimicarsi Washington, comprare armi da loro. Vendere armi a Israele e dimenticare. Oggi lei è stata profondamente ipocrita, non ha avuto il coraggio di condannare ciò che è di fronte agli occhi del mondo, uno sterminio, una deportazione, una pulizia etnica, di questo lei si deve vergognare di fronte al popolo italiano”.

Cade nel nulla l’invito di Conte ad alzarsi contro lo sterminio a Gaza

E l’ultimo sfregio alle migliaia di vittime palestinesi la premier-madre-donna-cristiana l’ha regalato quando il presidente M5s, Giuseppe Conte, ha invitato l’intera Camera ad alzarsi in piedi per dare “un segno di umanità, condannando il silenzio sullo sterminio”. Un segno che però non è arrivato, visto che tutto il  governo e la maggioranza sono rimasti seduti. Immobili. Come davanti allo sterminio in atto.