Gaza, dalla Puglia un segnale al governo: Emiliano interrompe tutti i rapporti con Israele

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha deciso di interrompere ogni rapporto di qualsiasi natura col governo isreliano.

Gaza, dalla Puglia un segnale al governo: Emiliano interrompe tutti i rapporti con Israele

Si può fare. Si può lanciare un messaggio a Israele. E la Regione Puglia lo farà da subito, come ha annunciato il presidente Michele Emiliano. Inviando una lettera a tutti i dirigenti e a tutti i dipendenti della Regione Puglia, delle sue agenzie e delle società partecipate, Emiliano ha chiesto di interrompere ogni rapporto “di qualunque natura” con i rappresentanti del governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu.

“A causa del genocidio di inermi palestinesi in atto da parte del governo Netanyahu”, Emiliano chiede quindi di fare ciò che l’esecutivo Meloni si rifiuta di fare: inviare un messaggio a Tel Aviv e interrompere ogni rapporto, diplomatico e commerciale.

Stop ai rapporti con Israele, la decisione di Emiliano

Emiliano ha quindi invitato tutti i dirigenti e i dipendenti a “interrompere ogni rapporto di qualunque natura con i rappresentanti istituzionali” del governo Netanyahu e “con tutti quei soggetti ad esso riconducibili che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di organizzare iniziative per far cessare il massacro dei palestinesi nella Striscia di Gaza”.

Nella lettera indirizzata ai dipendenti regionali, il presidente pugliese precisa che si tratta di una “posizione nei confronti del governo Netanyahu, non del popolo israeliano. Sono infatti tantissimi israeliani ed ebrei di tutto il mondo che stanno condannando il governo Netanyahu”.

La decisione di Emiliano sembra anche un messaggio nei confronti del governo italiano, che è invece ancora troppo timido nel condannare Israele per quanto sta facendo a Gaza. Tema su cui è tornato nelle ultime ore anche il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte: “Abbiamo un governo, rappresentato da Giorgia Meloni, che di fronte a un genocidio preferisce coprire politicamente il suo alleato criminale Netanyahu, e non riesce a dire una parola di condanna. Io mi vergogno di essere rappresentato da un presidente del Consiglio che non riesce a pronunciare una parola di condanna per un criminale di guerra che sta affamando un’intera popolazione, e sta procurando mese dopo mese un genocidio”.