Anas al-Sharif, giornalista di spicco di Al Jazeera, precedentemente minacciato da Israele, è stato ucciso insieme a quattro colleghi in un attacco aereo israeliano. Al-Sharif, uno dei volti più noti di Al Jazeera a Gaza – scrive il Guardian – è stato ucciso nella tarda serata di ieri mentre si trovava all’interno di una tenda fuori dall’ospedale al-Shifa di Gaza City. In totale, sette persone sono rimaste uccise nell’attacco, tra cui al-Sharif, il corrispondente di Al Jazeera Mohammed Qreiqeh e i cameraman Ibrahim Zaher, Mohammed Noufal e Moamen Aliwa, riporta l’emittente.
Israele uccide 5 giornalisti a Gaza: tra loro anche al-Sharif
Le Forze di Difesa Israeliane hanno ammesso l’attacco, sostenendo che il giornalista “era a capo di una cellula terroristica dell’organizzazione terroristica di Hamas ed era responsabile di attacchi missilistici contro civili israeliani e forze dell’Idf”. Le Forze di difesa israeliane, scrive ancora il Guardian, hanno affermato di avere informazioni di intelligence e documenti trovati a Gaza come prova del suo ruolo in Hamas, ma i difensori dei diritti umani sostengono che Anas al-Sharif era stato preso di mira per il suo lavoro di reporter in prima linea sulla guerra e che le affermazioni di Israele non trovano riscontri.
Definendo al-Sharif “uno dei giornalisti più coraggiosi di Gaza”, Al Jazeera afferma che l’attacco ha rappresentato “un disperato tentativo di mettere a tacere le voci in previsione dell’occupazione di Gaza”. Per l’emittente si è trattato di un “attacco mirato israeliano” per colpire la tenda dei giornalisti a Gaza.