Gaza, l’Ue prova a dare la sveglia: “Quando troppi morti saranno davvero troppi?”

L'Alto rappresentante per gli Affari esteri dell'Ue, Josep Borrell, prova a dare la sveglia su Gaza: "Quando troppi morti saranno troppi?".

Gaza, l’Ue prova a dare la sveglia: “Quando troppi morti saranno davvero troppi?”

Il consiglio Affari esteri di oggi servirà a fare il punto sulla situazione in Medio Oriente e l’Ue ora sembra voler dare un chiaro segnale. Almeno stando alle parole dell’Alto rappresentante, Josep Borrell, che si chiede “quando troppi morti a Gaza saranno troppi?”.

D’ora in avanti, spiega, si dovrà parlare di soluzione a due Stati. Ma intanto bisogna agire subito, perché “la situazione umanitaria a Gaza non potrebbe essere peggiore: non c’è cibo, medicine e le persone sono sotto le bombe. Alcuni ministri accettano che ci siano troppe vittime civili, ma quando troppo è troppo”. 

Su Gaza l’Ue prova a dare la sveglia

Per Borrell non è questo “il modo di condurre un’operazione militare, e lo dico nel rispetto delle vittime del 7 ottobre”. L’Alto rappresentante si rivolge al premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e alle modalità con cui sta portando avanti gli attacchi su Gaza. 

Secondo Borrell da ora in avanti “si deve parlare di soluzione a due stati e non processo di pace, le parole sono importanti”. L’Alto rappresentante prosegue: “So che Israele non è d’accordo, ma è inaccettabile, quindi dobbiamo discutere”. E si chiede: “Qual è la loro soluzione? Cacciare la gente da Gaza? Ucciderli tutti? Israele sta suscitando odio per generazioni”. Questo non toglie le responsabilità di Hamas, definita come “uno degli ostacoli alla soluzione a due stati, ma non il solo”. 

Intanto la presidenza Ue di turno, attraverso la ministra degli Esteri belga, Hadja Lahbib, afferma che oggi porterà un messaggio chiaro: “Noi chiediamo un cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi, il ritorno al processo di pace che deve portare alla creazione dei due stati”. 

In Israele presentata mozione di sfiducia a Netanyahu 

I laburisti israeliani, che hanno 4 seggi su 120 alla Knesset, oggi presenteranno una mozione di sfiducia contro il governo di Netanyahu. Si tratta della prima mozione di sfiducia dall’inizio della guerra e nasce del “fallimento” del premier “nel riportare a casa gli ostaggi”. Le possibilità che la mozione passi, comunque, sono decisamente limitate.