Genova, in piazza la rabbia degli alluvionati

dalla Redazione

Dopo il diluvio arriva la manifestazione di piazza a Genova. Un migliaio di cittadiniha chiesto le dimissioni della Giunta regionale e comunale e i dirigenti di Arpal a seguito dell’alluvione che ha colpito Genova il 9 ottobre causando un morto e danni pubblici per oltre 250 milioni e danni a privati per oltre 100 milioni. I cittadini, che si sono riuniti sotto lo slogan #Orabasta, si sono diretti poi sotto il Comune dove c’è stato un lancio di uova, monetine, bottigliette. Il consigliere comunale Mario Baroni (Gruppo Misto) è stato spintonato e insultato da un gruppo di manifestanti.

Tra i cittadini scesi in piazza a manifestare anche i cantanti genovesi Cristiano De Andrè e Francesco Baccini, a chiedere le dimissioni del sindaco Marco Doria e del governatore Claudio Burlando. Oltre alla richiesta di sbloccare immediatamente i fondi stanziati per il dissesto idrogeologico e per rimborsare i commercianti danneggiati dal disastro. Il sindaco Doria, ha annunciato dopo la sospensione, la riduzione o il completo azzeramento dei tributi comunali per tutti i cittadini danneggiati dall’alluvione. Non possiamo cancellare le imposte nazionali, ma possiamo creare un fondo per coprire le tasse fino al loro azzeramento. Lo stanziamento iniziale del fondo sarà di 2 milioni di euro”. Il Consiglio regionale, intanto, ha messo nero su bianco, approvandolo, un disegno di legge che stanzia i primi venti milioni per le imprese danneggiate dall’alluvione di Genova. Un ordine del giorno, inoltre, impegna la giunta a portare a 40 milioni i fondi necessari.