Giappone, strage al centro disabili: 19 morti. Il killer si è consegnato: si tratta di un ex dipendente della struttura. Nessun legame con l’Is

Il Califfato non ha nulla a che vedere con la strage avvenuta in Giappone, a Tokyo, in unaresidenza per persone disabili

Il Califfato non ha nulla a che vedere con la strage avvenuta a Tokyo in unaresidenza per persone disabili. Sono 19 le persone che sono state uccise da un uomo con un coltello, 25 quelle ferite. La maxi tragedia nella località di Sagamihara, alle porte di Tokyo. Il killer si è consegnato alla polizia subito dopo: si tratta di Satoshi Uematsu, 26 anni. Il ragazzo aveva lavorato nel centro e ancora in preda alla follia totale ha dichiarato nella notte alla polizia: “Voglio che le persone disabili scompaiano dal mondo”.

Nella sua borsa sono stati ritrovati almeno tre coltelli, secondo quanto riportano i media giapponesi, e alcuni di questi ancora con le lame piene di sangue. Ueamtsu aveva lavorato lì dal dicembre 2012 a febbraio 2016. Il ragazzo è entrato nel centro disabili intorno alle 2:10 del mattino dalla finestra del primo piano. Sono dieci gli uomini uccisi, nove le donne. Il portavoce del governo ha affermato con sicurezza:  “Per ora non abbiamo informazioni che colleghi l’uomo sospettato con un alcun gruppo islamista”. E il premier Shinzo Abe ha promesso la verità in tempi brevi.